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Un podcast sull’economia civile, dai francescani ai giorni nostri

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Si chiama “La terra del noi”: il nuovo podcast realizzato da Avvenire in collaborazione con Federcasse. Un viaggio di 8 puntata nell’economia civile

Otto puntate, tappe di un vero e proprio viaggio nell’ Economia Civile. “La Terra del noi” è il nuovo podcast realizzato dal quotidiano Avvenire in collaborazione e con il contributo di Federcasse. In dialogo, in un percorso che nasce dall’esperienza francescana dei Monti Frumentari ed arriva ai nostri giorni, il vice direttore di Avvenire Marco Ferrando e l’economista Luigino Bruni (docente della Scuola di Economia Civile).

Il progetto nasce dalla volontà di valorizzare (e soprattutto di comprenderne l’attualità) una visione “differente” dell’economia che – in un percorso culturale unico nel suo genere – si avvarrà nel tempo del contributo di economisti, giuristi e pensatori del calibro, tra gli altri, di Antonio Genovesi, Francesco Fuoco, Gaetano Filangieri. Partendo proprio dagli interventi di Luigino Bruni pubblicati sulle pagine del quotidiano, il podcast vuole riproporre e rendere alla portata di tutti specifici temi di Economia Civile in un’esperienza di ascolto piacevole e formativa.

Il progetto sarà presentato sabato 6 luglio a Trieste in occasione della 50esima edizione delle Settimane Sociali dei Cattolici in Italia – che ha per tema “Al cuore della democrazia” – nel corso della tavola rotonda “La via democratica al credito. Viaggio nella Terra del noi”.

All’evento – che si terrà alle 15.30 presso il Museo Revoltella, in via A. Diaz 27 – interverranno, oltre a Luigino Bruni e Marco Ferrando, ildirettore di Avvenire Marco Girardo, il direttoregenerale di Federcasse Sergio Gatti, il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Elena Beccalli.

“La riscoperta e la valorizzazione delle forme mutualistiche comunitarie medievali come i Monti di Pietà e i Monti Frumentarii, della fine del XV secolo – dice il Dg di Federcasse Sergio Gatti – istituzioni che hanno dato una risposta concreta per contrastare la miseria, la precarietà, l’usura favorendo l’innesto di circuiti economici virtuosi e le prime forme di credito di prossimità capaci di supportare il lavoro e le economie locali – come anche la Scuola di Economia Civile di Antonio Genovesi, sono pilastri culturali di straordinario spessore”.

“L’Economia Civile non è qualcosa di legato al passato – dice ancora Gatti – ma è qualcosa di ampiamente e vivacemente vitale in tante comunità e territori. Comprende forme di democrazia e finanza democratiche, basate sull’auto-aiuto e sulla partecipazione. Esse suggeriscono modelli alternativi del fare impresa che coltivano le dimensioni del cooperare, del lavorare bene, dello stabilire e arricchire le relazioni quali prospettive indispensabili per guardare al futuro con rinnovata fiducia e motivata vogliadi contribuire a costruire la “pubblica felicità” o felicità condivisa. Indispensabile premessa della felicità personale”.

Le otto puntate del podcast – con una durata media tra 10-15’ minuti – saranno disponibili a partire da sabato 6 luglio sul canale podcast di “Avvenire”, sulla piattaforma CreditoCooperativo.it e sulle principali piattaforme Spotify, Apple Podcast, Google Podcast e Audible.

La sequenza delle puntate:

1. L’origine e il significato dei «Monti Frumentarii». Alla fine del XV secolo, i francescani inaugurarono un pensiero diverso sull’uso del denaro: quando si ha a che fare con la povertà, una soluzione, è ridurne l’uso. Nacquero così i Monti Frumentarii.

2. Il vuoto lasciato dal declino dei Monti. Quando la politica dei governi centrali, prima i Borboni e poi quello Piemontese, decise di accentrare la gestione dei Monti Frumentarii, questi man mano persero la loro essenziale struttura locale e comunitaria.

3. I legami sono nelle dinamiche ordinarie di imprese e banche. Insieme ai Monti Frumentarii, l’altra lezione dei francescani fu quella di fare ingresso nelle città commerciali, mettersi all’altezza di chi fa mercato e far nascere così un’altra economia, quella dei Monti di Pietà.

4. I limiti del mutuo vantaggio del mercato. Nel Settecento si iniziò a pensare che il Bene Comune è il risultato (non intenzionale) della ricerca dei propri interessi, il cuore del discorso nascosto dietro la metafora della “mano invisibile” di Adam Smith. Su questo, l’Economia Civile napoletana e italiana la pensava, e la pensa, diversamente.

5. Il teologo economista, Antonio Genovesi. La metà del Settecento conobbe una nuova età dell’oro dell’etica economica. E nacque l’Economia Civile, di cui Antonio Genovesi fu l’anima.

6. Francesco Fuoco e la rivoluzione del credito. L’Economia Civile napoletana e italiana nasce con un’altra idea di mercato e di credito. Erede di Genovesi fu il casertano Francesco Fuoco. All’idea dello scambio come “gioco a somma zero”, contrapporrà quella del mutuo vantaggio.

7. Achille Loria e il ruolo della rendita. Il mantovano Achille Loria dedicò quasi tutto il suo pensiero sulla “teoria della rendita”, criticandola come uno dei pesi che possono impattare negativamente sull’andamento dell’economia.

8. Mercato, mercanti e Vangelo. Guardare al futuro attraverso gli occhi dell’Economia Civile ci invita a riflettere su numerose questioni rimaste ancora aperte.

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