Battiti rapidi sulla tastiera, schermi incandescenti e stringhe di codice: sabato 16 e domenica 17 settembre sviluppatori, startupper, maker e creativi digitali si sfideranno a colpi di programmazione durante l’hackathon Moving Forward organizzato da Trenitalia con Codemotion.
La maratona, che si terrà negli spazi di LuissEnlabs a Roma Termini, ha l’obiettivo di trovare soluzioni tecnologiche originali per migliorare la customer experience e supportare i sistemi di controllo con un taglio hi-tech nell’ambito della sicurezza sul lavoro.
La prima challenge, in linea con il Piano industriale del Gruppo FS, mira ad arricchire l’esperienza di viaggio e si declina in quattro sottocategorie: bigliettazione integrata innovativa, check-in e check-out a bordo treno e in stazione, acquisto di prodotti ancillari al trasporto, meccanismi di interazione vocale per l’assistenza virtuale.
La seconda punta invece a prevenire e ridurre i rischi per il personale e si focalizza sulla possibilità di implementare, tramite sensori e tecnologia IoT, nuove modalità per monitorare le dotazioni di sicurezza e lo stato di salute degli impiegati. «In una grande azienda, spesso le buone idee rimangono inespresse o non trovano una rapida messa a terra. Per questo è fondamentale l’apporto dei giovani, anche se non manca quello di personale esperto: se da una parte entrambi, in quanto viaggiatori, riescono a individuare velocemente bisogni concreti, dall’altra hanno la capacità di tradurli e rappresentarli in modo semplice», spiega Danilo Gismondi, direttore dei sistemi informativi di Trenitalia.
Convogliare energie esterne in un evento ad alto tasso di innovazione, quindi, consente di moltiplicare stimoli e visioni. Ma l’hackathon è anche un’occasione «per avvicinarsi ancora di più a un target fortemente tecnologico e dimostrare che guardiamo a questo mondo con più interesse di quanto viene normalmente percepito. Oltre, ovviamente, alla possibilità di scovare talenti con cui attivare forme di collaborazione».
Universitari e neolaureati si metteranno in gioco per accrescere le proprie competenze, esplorare capacità e limiti, confrontarsi con interlocutori esperti. A rendere complessa la gara è soprattutto il tempo: bisogna concludere in poche ore un progetto che avrebbe bisogno di mesi. Così i partecipanti finiscono per rinunciare al sonno o appisolarsi solo pochi minuti a turno su una felpa arrotolata. In palio quattromila euro di buoni Amazon. Ma soprattutto la voglia di emergere e dare forma all’inedito.
«Nella prima fase sono coinvolti soprattutto gli specialisti della progettazione, poi subentra chi si occupa del design e arriva il programmatore, fondamentale per concretizzare l’idea iniziale. Dopo c’è il momento della vendita, cioè la presentazione del prototipo alla giuria: un pitch a tutti gli effetti dove conta soprattutto la dialettica». Alla fine, conclude Gismondi, sale sul podio chi ha avuto «metodo o un’idea davvero smashing».