Il simbolo della Chiesa 2.0 è l’account twitter papale @Pontifex, che nelle sue varie declinazioni linguistiche si avvia a toccare quota 20 milioni di follower. Un fenomeno recente, quello della comunicazione della Chiesa sui social network, di cui si è parlato a Lady Radio, nell’appuntamento settimanale di cittadiniditwitter.it condotto da Andrea Vignolini, affiancato nell’occasione da Domenico Bova della nostra redazione. E il caso dell’account del Papa è stato trattato dal vaticanista del Tg2 Enzo Romeo: “Quando Papa Ratzinger propose con coraggio questa iniziativa, nel mondo ecclesiastico e degli addetti ai lavori ci fu molto scetticismo. Oggi invece tutti possono verificare che si tratta semplicemente di un modo normale di esprimere il messaggio evangelico. Papa Francesco dà un’idea, poi c’è una squadra al lavoro per sintetizzare in brevi sintesi il messaggio, con frasi secche che possono colpire e raggiungere tante persone”.
Adriano Fabris, docente di Filosofia morale all’Università di Pisa, ha ricordato che la Chiesa ha sempre avuto attenzione al rapporto con internet (il primo documento è di metà anni ’90), mettendo poi l’attenzione sul Convegno ecclesiale nazionale che si terrà a Firenze con la partecipazione di Papa Francesco: “E’ già da tempo attivo il sito www.firenze2015.it per postare commenti, contributi ed esperienze. In occasione del Convegno anche tutti coloro che non ci saranno potranno seguire i lavori praticamente in tempo reale grazie a Twitter e Facebook”.
C’è poi chi interpreta l’utilizzo del social come parte integrante della propria missione. E’ il caso di Don Dino Pirri, parroco a Grottammare, ribattezzato prete social. “Ma io sono un prete normale – dice lui – trovo solo che nel mondo dei social network si possa parlare ma anche ascoltare, confrontandosi con tanta gente a partire da quelli che la pensano diversamente. Non a caso, da qualche frase irriverente per me sono nate occasioni di scambio di idee spesso sfociate in conoscenze approfondite”. Don Dino Pirri, autore del libro “Cinguettatelo sui tetti”, una traduzione con la cadenza dei tweet del Vangelo di San Marco, ha lanciato quest’anno insieme a Don Din Dan (altro sacerdote molto attivo sui social) la prima Via Crucis in diretta Twitter il Venerdì Santo.