E’ di oggi la presentazione dell’annuale relazione dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che come ogni anno nel suo report ci mostra lo stato attuale, gli sviluppi e le tendenze nel settore delle comunicazioni. Per quel che riguarda l’editoria salta agli occhi un dato importante, cresce infatti il ricorso da parte degli editori ai social media, impiegati prevalentemente per la promozione dei contenuti e la fidelizzazione dei lettori.
Al riguardo, nella relazione, si rileva che soltanto il 10% degli editori non utilizza i social media (contro il 62% del 2010); tra i social network Facebook rimane il più utilizzato, ma un editore su due usa anche Twitter e LinkedIn. Inoltre, sette editori su dieci hanno sviluppato, o svilupperanno nel breve termine, contenuti specifici ottimizzati per dispositivi mobili.
Come cambia l’Informazione
Tra le fonti online è interessante notare come, l’offerta tradizionale in rete è quella che raggiunge il maggior numero di cittadini (il 28%); tuttavia, aggregatori e social network arrivano a una penetrazione significativa, ben al di sopra del 10%. Comunque rilevante è il ruolo svolto, ai fini informativi, dai blog (9%), mentre più marginale è ancora quello delle nuove testate online. Dal punto di vista, invece, della rilevanza delle varie categorie sui diversi tipi di notizie, internet in generale appare, ancora oggi, un mezzo utilizzato per avere soprattutto notizie di attualità nazionale e internazionale. Tuttavia, se ciò vale per i quotidiani e i periodici online (come per i loro omologhi cartacei38), nonché per le testate native digitali e gli aggregatori – dove la differenza tra le notizie nazionali e internazionali e quelle locali è netta – per i social network (ed in parte per i blog) vi è un maggior equilibrio, tanto che per l’attualità locale tali siti diventano (con il 7,1% della popolazione) la seconda categoria più consultata in rete, superando gli aggregatori (al 5,2%). Ciò appare coerente con la missione (anche locale) di questi servizi di condivisione sociale.
I Social, La Politica, L’elettorato
E’ interessante notare in questo ambito come internet rappresenta il terzo mezzo, con un peso quasi analogo a quello dei quotidiani (19% degli aventi diritto e 21% dei votanti) e, dall’altro, che quotidiani online e aggregatori perdono decisamente di importanza rispetto all’informazione tout court, mentre social network e blog la assumono in maniera rilevante, dato che hanno oramai raggiunto (rispettivamente con il 7,3% e il 7,6% dei votanti), in termini di “importanza politico-elettorale”, un mezzo storico e diffuso quale la radio (7,7%). I social network rappresentano ormai per molti cittadini il luogo e lo strumento informativo, di scambio di opinioni e di partecipazione attiva, arrivando a influire in modo significativo sull’afflusso alle urne e sugli esiti della contesa elettorale.
La Social Tv
Risulta dall’indagine che e la maggior parte dei telespettatori, durante la fruizione del mezzo televisivo, svolge alle volte almeno un’altra attività, tra cui l’utilizzo del telefono cellulare/smartphone (59% degli utenti della Tv), la navigazione su internet (39%). Anche la televisione quindi sta puntando a una maggiore integrazione con i Social Network con l’affermarsi, anche in Italia, di forme di social Tv, fondate sull’interazione tra televisione e social media. In tal senso, è in crescita il numero di programmi televisivi dotati di un profilo sui social network, attraverso cui gli utenti esprimono, contemporaneamente alla fruizione televisiva (o anche in momenti diversi), commenti, opinioni, voti e innescano discussioni con riferimento a determinati contenuti trasmessi in Tv.
La crescita dell’utilizzo di Internet in Italia negli ultimi anni è senza precedenti e l’Italia, pur confermando il suo ritardo rispetto agli Stati Uniti e ai Paesi europei più avanzati, mostra, tuttavia, dei segnali di dinamismo con una penetrazione che finalmente ha superato la metà della popolazione. Tuttavia, nonostante l’importanza assunta da internet negli ultimi anni, una parte della popolazione italiana non accede alla rete, rischiando, pertanto, l’esclusione dai nuovi servizi digitali. Sono questi due dati che appaiono fortemente contrastanti fra loro e dimostrano come ancora c’è molto da fare sul piano della alfabetizzazione digitale. Tuttavia dalla relazione appare sempre più pervasiva l’influenza dei Social Network nei vari settori delle comunicazioni.
Per leggere la relazione per intero: Relazione annuale al Parlamento 2014