La scorsa settimana sono stati diffusi i dati dell’ultimo trimestre di Twitter. In un anno fatturato raddoppiato (480 mil di dollari provenienti quasi tutti dalla pubblicità) ma chiusura in perdita per circa 125 milioni di dollari. Ma il tasto dolente è che nella gabbia del cinguettio gli utenti/navigatori crescono poco rispetto ad altri social network: solo +1,4% negli ultimi 3 mesi del 2014, passando da 284 a 288 milioni di utenti attivi. Robetta, rispetto ai 1.390 milioni di utenti attivi Facebook, 300 milioni Instagram, 332 Linkedin; Twitter nel trimestre considerato ha superato come utenti attivi solo Pinterest, che è raggiunto da 70 milioni di utenti.
Ecco quindi che sotto accusa finisce nuovamente il Ceo di Twitter, Dick Costolo, che sembra cercare tutte le strade possibili per incrementare il numero di utenti senza snaturare troppo la piattaforma: perché il problema è tutto qui. Le caratteristiche intrinseche del mezzo ( i 140 caratteri e le interazioni tra followers) sembrano essere il vero limite strutturale. Anche perché – soprattutto negli Usa – i tweet più interessanti ( da quelli di Obama ai più recenti di Tom Brady, il quarterback protagonista della finale Superbowl la scorsa settimana) sono rilanciati in tempo record da altri social o mezzi classici d’informazione (tv e radio su tutti) molto amplificati e approfonditi nella loro tematica. Insieme a Costolo, ad alimentare le note positive su Twitter è Anthony Noto, banchiere di Goldman Sachs e soprattutto responsabile finanziario della società dell’uccellino di San Francisco. E’ evidente il mandato a tenere duro in un periodo che può improvvisamente annunciarsi burrascoso sul fronte delle vendite azionarie della società, perché può bastare un “cartello” di azionisti all’attacco per provocare un terremoto. Se non sulla vita e le finanze della piattaforma, sull’immediato futuro di Dick Costolo….