Non passerà sicuramente inosservata la novità che arriva dalla Gran Bretagna e che riguarda le communities in rete rivolte ai più piccoli. Da poco infatti è stata lanciata “PopJam”, una nuova app che rappresenta un vero e proprio baby-network dedicato ad un pubblico tra i 7 e i 12 anni, adolescenti o quasi che nel Regno Unito chiamano “tweens”. Si tratta di un sito che strutturalmente è una via di mezzo tra Pinterest e Instagram, un luogo di incontro virtuale fatto di foto e disegni concepito in modo divertente e colorato che permette ai suoi utenti di postare immagini e fotografie con la possibilità di modificarle “ad hoc”, in modo da creare oggetti virtuali del tutto personali da poter condividere in rete. L’intento dell’imprenditore che l’ha lanciata, Michael Acton Smith (già fondatore della MindCandy leader nei giochi online), resta quello di creare una comunità capace di imparare divertendosi, ma va da sé che l’evento ha già diviso la rete, trattandosi di una utenza molto particolare e comunque delicata. “PopJam” può quindi essere vista come un altro passo importante verso l’apertura sia pure graduale e guidata dei più piccoli alle nuove tecnologie. Subito però si sono levate anche le voci preoccupate di chi ammonisce a stare in guardia: attenti ai rischi che i più piccoli possono correre in rete o agli “avvoltoi” della pubblicità. I mezzi tecnologici per tutelare chiunque, e soprattutto i più piccoli, esistono, e tra l’altro alcune communities nate di recente e dedicate a un pubblico giovane già le utilizzano. Va da sé che in questo caso l’ideale sarebbe abbinare ad essi una robusta dose di buon senso e di controllo mirato da parte degli adulti, per fare anche di “PopJam” un momento di svago e di spensieratezza che le nuove tecnologie possono mettere a disposizione dei nostri bambini.