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Data Breach di Dell – rubati dati di 49 milioni di clienti

Dell Data Breach

La notizia è di pochi giorni fa, confermata dalla stessa Dell. Sono stati hackerati i dati di 49 milioni di utenti, clienti Dell, multinazionale informatica statunitense.

I dati hackerati e da chi

Il furto ha interessato il portale Dell che conteneva informazioni sugli acquisti degli utenti. Tra i dati sottratti compaiono nomi, cognomi, indirizzi di residenza e informazioni relative ai prodotti acquistati. Sembrerebbe che siano salve le informazioni relative ai pagamenti e alle modalità quindi alle carte di credito o debito e agli Iban.

“Stiamo attualmente indagando su un incidente che ha riguardato un portale Dell, il quale contiene un database di informazioni sui clienti relative agli acquisti effettuati presso la nostra azienda. Riteniamo che non vi sia un rischio significativo per i nostri clienti, dato il tipo di informazioni coinvolte”. È quanto si legge nel messaggio che la Dell ha inviato ai suoi clienti. La stessa è ricorsa alle forze dell’ordine ed affidandosi ad una società di sicurezza informatica.

Nel frattempo, il presunto autore, tale Menelik, ha messo in vendita i dati rubati di 49 milioni di persone sul dark web, confermando di possedere i dati delle annualità comprese tra il 2017 e il 2024. 

E nonostante la Dell cerchi di rassicurare i propri clienti, è importante prestare attenzione ad eventuali attacchi di phishing, e-mail per conto della Dell con l’obiettivo cioè di appropriarsi di password e account di valore.

Come tutelarsi in caso di dati violati?

La regola d’oro è non fornire mai i dati personali se non dopo aver confermato l’identità del mittente del messaggio o della e-mail ricevuti.

La violazione dei dati in Italia

La violazione di dati (data breach) nel nostro Paese è vigilata dal Garante per la Protezione dei dati personali sulla base del Regolamento (UE) 2016/679. Il Garante spiega, in una sezione dedicata del sito web e attraverso alcuni esempi, cosa sia la violazione dei dati personali, quali vanno notificate e le modalità per inviare una notifica.

Sono previste sanzioni pecuniarie che possono arrivare fino a 10 milioni di euro o, nel caso di imprese, fino al 2% del fatturato totale annuo mondiale. 

Petrolio Digitale

La gestione dei dati è cosa delicata e importante, lo avevamo già sottolineato parlando di come Google aveva monitorato l’attività degli utenti sebbene questi ultimi credessero di navigare in incognito. I dati sono il nuovo petrolio, si parla di economia di dati nell’accezione più nobile ma proprio per il loro valore non si sottraggono alle intenzioni malevoli di taluni individui.

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