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Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0: la sanità pubblica è finalmente digitale?

Fascicolo Sanitario Elettronico

La sanità pubblica diventa digitale, almeno così sembrerebbe. Il condizionale è d’obbligo dal momento che il Fascicolo Sanitario Elettronico è stato lanciato nel lontano 2012 per poi essere messo da parte. La spinta alla sua definizione è stata il cospicuo investimento del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza di ben 1,3 miliardi di euro.

In cosa consiste il FSE 2.0

Il Fascicolo Sanitario Elettronico è il ‘punto unico di accesso a dati e documenti digitali di tipo sanitario e socio-sanitario generati da eventi clinici riguardanti l’assistito, riferiti a prestazioni erogate dal Servizio Sanitario Nazionale – SSN’.

Il FSE è uno strumento per le strutture e le istituzioni sanitarie che potranno utilizzare le informazioni cliniche per effettuare analisi di dati clinici e migliorare l’erogazione dei servizi sanitari.

I vantaggi derivanti dall’adozione del FSE per i cittadini sono sicuramente: avere accesso alla propria storia clinica evitando copie cartacee da portare con sé in ogni dove, magari dimenticando qualcosa; poter accedere alle stesse informazioni in modo rapido in caso di emergenza e favorire la visione di un quadro clinico complessivo a chi presta soccorso; evitare di ripetere analisi già effettuate e quindi consultabili.

Già da quest’anno gli utenti potranno utilizzare il Fascicolo Elettronico 2.0 per  consultare documenti, prenotare prestazioni, scegliere e revocare il medico di famiglia e pagare le prestazioni attraverso piattaforma Pago PA o App IO.

FSE e le Regioni

L’ostacolo ad una capillare adozione del Fascicolo Sanitario Elettronico su tutto il territorio nazionale, potrebbe essere rappresentato dalla capacità delle singole Regioni di adeguare i propri sistemi software. Un adeguamento tecnologico necessario secondo il principio di interoperabilità, per cui è necessario che i sistemi regionali dialoghino con quelli nazionali per scambiarsi informazioni. Sembrerebbe, però, che anno dopo anno stia aumentando il numero di Regioni che si adeguano agli obiettivi fissati dal PNRR.

Utilizzo del FSE

Il Ministero della Salute e il Dipartimento per la Trasformazione Digitale hanno pubblicato i dati, aggiornati al 9 maggio 2024, relativi all’utilizzo da parte degli utenti del Fascicolo Sanitario Elettronico.

Gli indicatori riportano il numero di cittadini assistiti per Regione e Provincia autonoma che hanno effettuato almeno un accesso nei 90 giorni precedenti alla data di rilevazione rispetto al totale degli assistiti per i quali è stato messo a disposizione sul fascicolo almeno un documento nello stesso periodo. 

La media nazionale è del 18% e le regioni con una più alta percentuale di utilizzo sono P.A. Trento e Emilia Romagna.

È disponibile poi il report relativo al numero di cittadini che hanno espresso il consenso alla consultazione dei propri documenti clinici da parte di medici e operatori del SSN.

La media nazionale è del 40%, le regioni più virtuose sono Emilia Romagna (88% di consensi), Friuli Venezia Giulia (86% di consensi) e P.A. Trento (83% di consensi).

Sulla piattaforma è disponibile la percentuale di medici di medicina generale e di pediatri di libera scelta che hanno effettuato almeno un’operazione sul fascicolo.

La media nazionale è del 96% di operazioni effettuate, tutte le regioni registrano un’ampia attività da parte dei MMG e dei PLS.

Che quest’anno sia davvero l’anno della svolta digitale della nostra Sanità Pubblica? Lo scopriremo monitorando la situazione.  😉

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