Negli ultimi anni è aumentata la raccolta di notizie attraverso i giornali online. Al pari di un’altra tendenza che molti lettori hanno notato: l’aumento della pubblicità aggressiva sulle piattaforme digitali. Sebbene i media online debbano pagare i costi di pubblicazione e distribuzione, troppi annunci pubblicitari possono interrompere l’esperienza di lettura, stressare e allontanare gli utenti. Utenti che si mostra sempre più interessati a cercare le informazioni dalle testate online.
Pubblicità invasiva, un problema in crescita
Banner e Pop-Up sono diventati un’importante fonte di entrate per i giornali digitali. È un fatto che gli utenti trovino fastidiosi gli annunci che bloccano la lettura e ritardano il caricamento della pagina. Infatti è aumentato l’ utilizzo degli ad blocker, strumenti che bloccano la pubblicità sui siti web. Sebbene utili dal punto di vista dell’utente, gli ad-blocker rappresentano un altro ostacolo per i giornali online che cercano di monetizzare i propri contenuti nel mondo digitale.
Molti utenti lamentano anche una certa insofferenza per i native ads, formati pubblicitari ingannevoli che si confondono con articoli veri e propri. I native ads rendono difficile la distinzione tra contenuti sponsorizzati e giornalismo indipendente perché assumono l’aspetto dei contenuti del sito sul quale sono ospitati. I native ads riproducono l’esperienza-utente del contesto in cui è posizionata sia nell’aspetto che nel contenuto.
Quale soluzione per i giornali online e pubblicità aggressiva?
I giornali online possono considerare alcune soluzioni per bilanciare la necessità di introiti pubblicitari con una buona esperienza di lettura. Ad esempio, molte testate hanno adottato modelli di abbonamento che consentono agli utenti di leggere i contenuti senza essere interrotti dalla pubblicità, offrendo un’esperienza senza interruzioni né disturbi. Altri giornali hanno scelto di limitare la pubblicità aggressiva e scegliere formati meno invadenti come banner statici o partnership con inserzionisti che rispettano le linee guida etiche.
La sfida per gli editori digitali è trovare un equilibrio tra monetizzazione e rispetto dell’esperienza del lettore, aiutandolo a comprendere che le entrate pubblicitarie sono necessarie per continuare ad usufruire di contenuti gratuitamente.