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Gourmeat, un social ristorante nel centro di Siena

Raccontare un ristorante attraverso i social con un’attenta strategia digitale. Questa è la storia che vi raccontiamo oggi, partendo da Siena, a pochi passi da piazza del Campo, attraverso le parole di Massimiliano Muzzi, proprietario di ‘Gourmeat’. “E’ partito tutto da un’idea: quella di puntare sui prodotti della tradizione toscana, raccontandoli oltre che facendoli assaggiare ai nostri clienti. Un’idea nuova in cui cibo, cultura, tradizione, buon bere diventano una cosa unica”, racconta. “Dal punto di vista imprenditoriale l’operazione è partita dal locale: siamo in via Banchi di Sotto, in pieno centro storico di Siena e a pochi metri dalla Piazza del Campo, dunque la concorrenza è fortissima, se non si fa qualcosa di diverso è evidente che non riesci ad emergere”, spiega Muzzi. In quell’angolo di Siena c’era infatti un piccolo ristorante, denominato Pane e Vino: “Era necessario ripensare tutto, ripartire daccapo e rompere con il passato”, aggiunge Muzzi. Ed è qui che entrano in gioco l’idea e la strategia: “Per riuscirci ho pensato che fosse necessario ‘pensare’ il locale non solo d17192621_514669098920772_3365446476585920858_o (1)al punto di vista operativo ma anche della futura promozione attraverso i nuovi strumenti digitali. Così ho deciso di affidarmi a una squadra di professionisti per la scelta del nome del locale, degli arredi, della comunicazione e della strategia digitale mentre io ho messo la mia esperienza ventennale nel mondo della ristorazione nel menù e nella cantina”, prosegue. Ma cosa significa in pratica? “In poche parole ogni scelta è stata vista anche dal punto di vista della futura promozione sui social ad esempio. Il nome e il logo dovevano essere adatti a viaggiare bene anche sui nuovi media, e lo stesso per il nostro slogan che doveva essere facilmente abbinato a un hashtag, così ad esempio è nato #PassioneToscana che doveva andare bene offline e online. Lo stesso per le caratteristiche del locale: ad esempio abbiamo scelto una affettatrice manuale che fosse anche ‘bella’ e attirasse l’attenzione anche di chi scopre Gourmeat sulla rete. E lo stesso per i prodotti che serviamo: a parità di qualità abbiamo preferito chi possedeva una migliore web reputation”, dice ancora Massimiliano Muzzi. “Certo non è che questo sostituisce la qualità dei prodotti – aggiunge -, la cortesia del personale o la qualità dei vini ma questi strumenti esistono e sono un’ottima occasione per caratterizzarsi e competere anche con catene più grandi o locali ormai storici di una città”. Dunque siete su tutti i social? “No, al contrario faremo un passo alla volta: è inutile aprire troppe piattaforme tutte insieme, anche in rete vogliamo diventare un punto di riferimento e per farlo prima dobbiamo essere forti su una piattaforma e poi piano piano ci allargheremo!”, dice ancora Muzzi. Per quanto riguarda il locale “abbiamo aperto il 1 marzo 2017 e, come accennavo, siamo ripartiti da zero: abbiamo interamente cambiato gli arredi interni. L’ispirazione è stata quella delle vecchie botteghe senesi: così abbiamo eliminato tutti i precedenti arredi e fatto realizzare un bancone che si ispira nei colori e nelle forme a una vecchia macelleria, abbiamo cambiato le luci, abbiamo fatto realizzare una bottigliera in ferro battuto e una è stata costruita appositamente per Gourmeat con le cassette del vino. Un nuovo locale che trasmettesse subito l’idea di innovazione e cambiamento rispetto al passato”.

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