Si chiama “Spazi di connessione” ed è l’iniziativa lanciata dall’Università di Sassari che promuove una serie di incontri e seminari sul tema dell’innovazione tecnologica e del suo impatto sulla comunicazione pubblica e delle aziende. Se ne è parlato a Cittadini di Twitter alla radio, lo spazio di approfondimento settimanale condotto da Andrea Vignolini su Lady Radio, affiancato da Silvia Mastrorilli di cittadiniditwitter.it. L’iniziativa (i cui incontri possono essere seguiti in diretta Twitter su #sdcsassari) è coordinata da Alessandro Lovari, ricercatore all’Università di Sassari. “Il nostro obiettivo – ha detto Lovari – è collegare all’interno dell’Università vari mondi interessati alle comunicazioni digitali, coinvolgendo studenti, amministratori, imprenditori, collegando diverse tecnologie e diversi settori del territorio. Venerdì sarà per esempio nostro ospite il direttore di cittadiniditwitter.it Francesco Di Costanzo che parlerà della sfida dell’utilizzo dei social e in particolare di what’s up per la mobilità urbana. Poi parleremo tra l’altro di big data, come cioè possiamo sfruttare al meglio i milioni di dati che ci circondando per vivere meglio le nostre città”. La social media manager Alessandra Polo ha parlato delle potenzialità di Instagram: “Stiamo applicando questo social, unito agli altri, in particolare in àmbito turistico. Lo reputo uno strumento molto efficace per aziende o enti che intendono promuoversi, anche per l’elevato grado di interazione degli utenti. E i nostri interlocutori sono sempre più interessati, perché le potenzialità di questo mezzo sono enormi”. Il tema dell’utilizzo dei social in situazioni di emergenza è stato affrontato dalla professoressa Francesca Comunello, dell’Università Lumsa di Roma. “Finalmente anche in Italia inizia a prendere piede questa pratica che all’estero avviene già da qualche anno – ha detto –. I cittadini possono così attivarsi non solo per condividere emozioni, ma anche per fornire informazioni e fare un vero e proprio volontariato digitale. E’ possibile gestire i soccorsi dal basso attraverso un flusso di tweet verificati. Questo in parte è avvenuto in occasione dell’alluvione in Sardegna, grazie alla mobilitazione dei cittadini e qualche esperimento si è avuto anche con il terremoto in Emilia”.