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La Asp di Potenza apre un ambulatorio contro il cyberbullismo

Quattro minori su dieci sono stati testimoni di atti di bullismo online verso coetanei a causa dell’aspetto fisico (67%), per orientamento sessuale (56%) o perché stranieri (43%). Il cyberbullismo è percepito dal 72% di giovanissimi e adolescenti come il fenomeno sociale più pericoloso del proprio tempo (dati Save the Children, Febbraio 2013). In risposta al disagio crescente, la Asp di Potenza (@ASPPOTENZA) ha istituito l’ambulatorio dedicato al contrasto del cyberbullismo la cui attività è finalizzata al riconoscimento precoce della sofferenza psicologica anche attraverso un intervento di rete con la scuola, i Servizi Sociali del Tribunale per i Minorenni, l’Associazione di Promozione Sociale “Il cielo nella Stanza” e il Dipartimento di Salute Mentale.

Quando indicato, il minore sarà sostenuto attraverso percorsi individuali e di gruppo. L’attività di prevenzione sarà prevalentemente svolta in ambito scolastico e diretta a discenti, genitori e docenti. L’Ambulatorio nasce sul modello dell’omonimo ambulatorio istituito presso il Policlinico Gemelli nel marzo 2014, con cui è in atto una collaborazione scientifica. L’equipe dell’ambulatorio è composta da psicologi,assistenti sociali. psichiatri, pediatri e da volontari del settore. Il bullismo è un comportamento prevaricatorio, aggressivo, reiterato, ed intenzionale, messo in atto da uno o più individui definiti bulli, nei confronti di un altro individuo designato come vittima. La progressiva diffusione di strumenti tecnologici e il loro utilizzo online ha comportato nel corso degli anni una amplificazione della frequenza e della intensità delle comunicazioni che, in particolare nel caso dei minori, non consente un adeguato controllo da parte degli adulti. Questa moderna modalità di interagire con i coetanei, ha consentito anche lo svilupparsi di nuove forme di aggressività agita dal gruppo, definita cyberbullismo che pur esprimendosi attraverso le già note caratteristiche del bullismo, si articola in tempi e confini spaziali offerti da internet che sono fuori dall’ordinario controllo esercitato dalla precedente generazione di genitori, con il risultato che gli adulti a cui oggi è affidata la funzione educativa, si trovano impreparati a comprendere e ad intervenire in maniera efficace.

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