di Cristina Zannier e Francesco Pierantoni
Il festival “Grado Isola delle Donne” (Grado, 6-8 aprile 2018) è stato organizzato dall’assessorato alle Pari opportunità del Comune di Grado con l’obiettivo di offrire alle donne dei momenti di incontro e socializzazione, per condividere racconti e riflessioni sul mondo femminile.
Per aumentare il coinvolgimento dei partecipanti, abbiamo deciso di trasferire all’evento, che non era di per sé legato alla comunicazione, l’esperienza di narrazione fotografica già utilizzata positivamente durante gli eventi organizzati da PA Social.
Il progetto è stato realizzato da Cristina Zannier in qualità di social media manager del Comune di Grado e da Francesco Pierantoni, narratore fotografico.
Il progetto di narrazione fotografica aveva come obiettivo principale il resoconto degli appuntamenti in programma, con in più l’idea di offrire ai partecipanti un’esperienza coinvolgente che si potesse tradurre in un maggiore engagement anche verso gli eventi futuri.
Il metodo utilizzato è stato quello di dare maggiore attenzione al pubblico attraverso i ritratti fotografici di singoli o di piccoli gruppi, e condividendoli sui canali social della città accanto a quelli delle personalità e autorità presenti agli appuntamenti.
Gli spettatori, dunque, non erano semplicemente pubblico, ma diventavano a propria volta protagonisti.
L’evento si è articolato su tre giorni, in diversi luoghi caratteristici della città, dalla spiaggia alle terme, al centro storico, alle sale per conferenze, per un totale di ventisei appuntamenti. La narrazione ne ha coperti circa la metà, scelti tra quelli che meglio rappresentavano la varietà della proposta.
Il punto forte della narrazione è stato l’impegno a catturare le emozioni dei partecipanti, dedicando ad essi maggiore attenzione, ovvero facendo materialmente molte più foto alla platea.
Questa pratica ha inizialmente stupito le persone presenti perché il pubblico non è abituato ad essere al centro dell’attenzione durante gli eventi. L’effetto iniziale è stato di diffidenza, ma anche di curiosità.
Le narrazioni fotografiche sono state condivise in tempo reale attraverso i profili social del Comune di Grado, e da subito il coinvolgimento e l’atmosfera hanno cominciato a cambiare: le persone hanno dimostrato via via sempre più entusiasmo e si sono sentite a proprio agio.
È cresciuta la curiosità e di conseguenza anche la partecipazione agli eventi è aumentata.
La diffidenza verso appuntamenti che non erano di solo intrattenimento, ma presupponevano l’approfondimento, è stata superata: i partecipanti stessi si sono fatti promotori dell’iniziativa verso amici e conoscenti.
Generalmente, in caso di eventi e manifestazioni, le pratiche social media sui canali del Comune prevedono:
- brevi dirette Facebook;
- pubblicazione di un album riassuntivo di immagini a conclusione di un evento (sia dei protagonisti, sia del pubblico nella propria completezza);
- un testo descrittivo della manifestazione.
In questo caso invece abbiamo sperimentato una nuova modalità:
- pubblicazione quasi in tempo reale delle fotografie dell’evento, che comprendevano sia gli ospiti, sia ritratti artistici di singole persone o piccoli gruppi facenti parte del pubblico;
- brevi testi di tipo emozionale in sintonia con le singole immagini pubblicate.
La finalità della narrazione non è stata ottenere like sui canali social (abbiamo comunque registrato un buon numero di commenti e condivisioni), ma aumentare la partecipazione in presenza e migliorare l’esperienza.
Il risultato nel coinvolgimento della città è stato evidente, anche rispetto alle prima edizione dell’evento.
Dopo la manifestazione gli effetti si sono visti anche in altre iniziative minori sempre organizzate dall’assessorato alle Pari opportunità. La popolazione è intervenuta con maggiore motivazione ad eventi su tematiche sociali, che in precedenza erano meno partecipati.
Nel complesso il Comune ha dimostrato di voler veramente mettere al centro il cittadino, e il cittadino si è sentito più vicino all’Ente.
Cassetta degli attrezzi
Requisiti minimi per poter replicare l’esperienza: almeno un social media manager dedicato e un fotografo.
Risorse di cui deve disporre il social media manager: smartphone con rete internet e/o collegamento wireless adeguato, spazio cloud dove visualizzare subito la gallery (per il pubblico).
Risorse di cui deve disporre il fotografo: una macchina fotografica professionale con obiettivi per ritratti e per gruppi, strumenti per trasferire le foto in tempo (quasi) reale, ovvero smartphone (nel caso di reflex dotata di wi-fi), schede di memoria in numero adeguato, eventuale lettore di schede, tessera staff da indossare durante l’evento.
Da preparare con anticipo rispetto all’evento: programma dettagliato con tutti i dati dei relatori; informazioni bio e profili social su ospiti di riguardo e autorità presenti; se possibile, il Facciometro, ovvero un vademecum con foto, oltre che descrizione breve delle personalità da ritrarre per motivi istituzionali; avvisi da affiggere in luogo ben visibile, in cui si dichiara che l’evento pubblico sarà ripreso (i partecipanti acconsentono automaticamente alla pubblicazione di foto e video…); eventuali Informazioni logistiche dettagliate per il fotografo.
Social media manager e fotografo devono poter contare su: lettore di schede di memoria; portatile con adeguate prestazioni grafiche, memoria RAM e spazio disco e connessione internet adeguata; software per elaborazioni immagini.
Raccomandazioni
Farsi approvare un budget adeguato per la copertura delle prestazioni e delle spese.
Poter contare almeno su un assistente.
Definire la policy per la pubblicazione: in particolare durante l’evento una sola fonte, l’organizzazione, pubblicherà i contenuti originali. Tutte le altre forme di pubblicazione dovranno avvenire per condivisione.
In caso di eventi distribuiti sul territorio, poter contare su mezzi di trasporto per eventuali spostamenti.
Cifra essenziale per la riuscita del progetto è la velocità, sia il fotografo nel condividere le fotografie con l’organizzazione, sia l’organizzazione nella redazione dei testi e nella condivisione delle fotografie tramite i social.
“I social network rappresentano una rivoluzione nel rapporto tra pubblica amministrazione e cittadini e anche nell’organizzazione del lavoro dei comunicatori pubblici. Modificano gli strumenti, i luoghi, le modalità di lavoro, ecco perché secondo me è giusto parlare di una nuova cassetta degli attrezzi. Oggi con uno smartphone si può fare quello che una volta si faceva solo dalla scrivania con il computer, è una banalità, ma nell’organizzazione del lavoro di una pubblica amministrazione è una rivoluzione, un grande passaggio culturale. È per questo che è molto importante conoscere gli strumenti, gli attrezzi, con i quali oggi è necessario lavorare e farlo in modo corretto. Gli attrezzi del comunicatore pubblico oggi sono il web e i social network, il rapporto con il cittadino è diretto e l’offerta di informazioni e servizi è in tempo reale.” (Di Costanzo, 2017) 1
Cristina Zannier è dipendente del servizio Turismo e relazioni esterne del Comune di Grado e social media manager dell’Ente. Dopo gli studi classici ha approfondito i temi della gestione della cultura, in particolare in ambito bibliotecario, e dell’organizzazione di eventi tramite diversi corsi.
Lavorando a diversi progetti culturali e turistici promossi da enti pubblici locali ha inoltre acquisito competenze nella gestione amministrativa della Pubblica amministrazione.
Dal 2012 si occupa di promozione del territorio coniugando canali di comunicazione online, offline e eventi. La sua sfida è di riuscire a integrare diversi obiettivi di comunicazione: informare, coinvolgere, emozionare.
Francesco Pierantoni, in arte Tukulti, fin da piccolo incrocia la fotografia giocando nella camera oscura del padre, ma le preferisce i razzi spaziali e i computer. Per molti anni di occupa di innovazione tecnologica, finché si convince che la natura umana è molto più interessante, quindi segue corsi di Psicologia orientale, counseling e si iscrive a Psicologia. Nel frattempo si riavvicina alla fotografia, perfeziona la tecnica bokeh, e matura in lui l’idea di narrare fotograficamente le emozioni delle persone, e di creare un nuovo modo di comunicare gli eventi capovolgendone le regole: nelle sue narrazioni gli spettatori diventano protagonisti.
Francesco è iscritto e promotore dell’Associazione italiana reporters fotografi (AIRF) e di PASocial – associazione italiana per la nuova comunicazione.
1 Di Costanzo, F. (2017). PA social : viaggio nell’Italia della nuova comunicazione tra lavoro, servizi e innovazione. Milano Franco Angeli.