La tecnologia sta cambiando l’approccio alla psicologia: vicino a quello tradizionale cresce l’utilizzo delle consulenze online, grazie anche ad app per smartphone e tablet. La gamma di interventi si allarga in maniera esponenziale insieme alla platea degli utenti e l’Ordine nazionale degli psicologi (Onp) – al passo con i tempi – ha elaborato le linee guida per un corretto utilizzo delle nuove tecnologie da parte dei professionisti del settore. La presentazione a Napoli la scorsa settimana nel corso del convegno “L’intervento psicologico tra luoghi virtuali e luoghi reali”.
I punti principali del documento contengono indicazioni che vanno da come rendere riconoscibile sulla piattaforma utilizzata lo psicologo regolarmente iscritto all’Ordine al percorso di formazione del professionista anche in relazione alle nuove tecnologie, fino ad arrivare alla tutela della privacy e riservatezza dei dati del paziente ed alla valutazione dell’adeguatezza e potenziali rischi di un intervento psicologico online.
La necessità di dare un indirizzo all’utilizzo delle nuove tecnologie da parte degli psicologi è confermata anche dai dati di un’indagine della commissione atti tipici del Consiglio dell’Onp. Nel documento è evidenziato che il 16% degli intervistati dichiara di utilizzare già Internet per le consulenze, il 54% è interessato ed è pronto a cogliere questa opportunità dopo un’adeguata formazione e una maggiore chiarezza del quadro deontologico di riferimento. L’indagine conferma che l’uso della Rete è un processo che ha enormi potenzialità, azzerando distanze e abbattendo barriere architettoniche. Ma mostra anche una serie di rischi, a cominciare dalla scarsa conoscenza dello strumento digitale e dalla mancanza di formazione. Troppe secondo gli psicologi, le app con funzione di diagnosi, prevenzione e riabilitazione, spesso senza alcuna indicazione chiara per l’utenza.
Le nuove linee guida si articolano in sette capitoli, che contengono le indicazioni in merito all’etica professionale, all’adeguatezza della prestazione, alla competenza dello psicologo, agli aspetti legali, alla riservatezza, al consenso e alla gestione delle crisi.
“Una professione moderna si evolve, spiega il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine Fulvio Giardina, e si adegua alle risorse che le nuove tecnologie forniscono, senza perdere però i riferimenti valoriali che la caratterizzano e senza sminuire i principi deontologici che l’hanno resa credibile”.
“L’utilizzo delle nuove tecnologie rappresenta un campo che allarga le possibilità dell’agire umano e ne descrive nuovi confini e nuove libertà, sottolinea il presidente campano Antonella Bozzaotra, la necessità di riflettere sullo sviluppo di una cultura d’uso delle libertà emergenti sarà uno dei contributi che la psicologia potrà dare nei prossimi anni”.