Università e social network, un rapporto in continua evoluzione. E’ stato questo il tema della trasmissione settimanale Cittadini di Twitter alla radio, condotta da Andrea Vignolini su Lady Radio. Ospite in studio Silvia Mastrorilli di cittadiniditwitter.it. Ospiti, cinque docenti e tecnici di altrettanti atenei italiani, per illustrare varie angolazioni dell’approccio alla comunicazione sui social. L’Università di Firenze per esempio, ha spiegato Carlo Sorrentino, docente di Sociologia dei processi culturali e delegato del rettore per la comunicazione, ha aperto questo fronte da un paio di anni: “Utilizziamo Twitter per informare sulle nostre iniziative o avvisare di alcune scadenze, ma principalmente siamo su Facebook perché la nostra informazione vuole essere interattiva. Abbiamo già iniziato a coinvolgere direttamente gli studenti e vorremmo farlo in modo sempre più strutturale, hanno una conoscenza tale del mezzo che può aiutarci a parlare il linguaggio peculiare dei social”.
Per Alessandro Lovari, docente di Comunicazione pubblica all’Università di Sassari, “è necessario gestire i profili social di ateneo con obiettivi strategici specifici, altrimenti il rischio è di aprire bacheche non utilizzate dagli studenti o profili Twitter che non hanno seguito. Questi canali non sono unidirezionali, pertanto vanno studiati progetti dettagliati di comunicazione, con contenuti ad hoc in base al pubblico che si intende raggiungere”. All’Università di Siena è partito un percorso di indagine in collaborazione con la commissione europea, ha detto Cristina Capineri, docente di Scienze sociali, politiche e cognitive: “Con questo progetto cerchiamo di capire la percezione della scienza e delle innovazioni da parte dei cittadini. La nostra comunicazione si rivolge non solo agli studenti, che sono ovviamente gli utenti più diffusi, ma anche a istituti di ricerca, media tradizionali, cittadini”. E l’interazione con la città è il progetto portato avanti dall’Università di Trieste: “Oltre all’account ufficiale che si occupa della parte istituzionale – ha spiegato Aurora Fantin, che si occupa di Comunicazione e divulgazione scientifica per l’ateneo – abbiamo attivato Unitweet, un canale di divulgazione che nasce dal basso e ha l’obiettivo di raccontare l’Università in modo trasversale. L’intenzione è quella di raccontare questo mondo da parte di chi lo vive e vi studia, dialogando e scambiando informazioni con la città”. Infine Paolo Mori, web content manager dell’Università di Parma, ha illustrato il nuovo progetto riguardante Instagram: “Un’idea nata da un calendario fotografico realizzato in collaborazione con gli studenti ci ha convinti a sfruttare i social e in particolare Instagram: chiediamo agli studenti di mandarci un’immagine sul tema ‘studiare a Parma’, che poi pubblicheremo anche su un quotidiano locale. Crediamo possa essere un modo per ottenere un maggiore senso di consapevolezza interna e di appartenenza degli studenti”.