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L’evoluzione del GovTech

L'evoluzione del GovTech

Il termine GovTech rappresenta una vera e propria rivoluzione nel panorama della pubblica amministrazione, un’innovazione tecnologica finalizzata a migliorare l’erogazione dei servizi, l’efficienza amministrativa e la partecipazione dei cittadini.

Il GovTech in Italia

L’Italia, pur essendo un attore relativamente recente nel campo del GovTech, ha fatto passi da gigante negli ultimi anni. Il governo italiano si sta impegnando attivamente per digitalizzare i servizi pubblici, rendendoli accessibili tramite portali online e app mobili per semplificare le pratiche burocratiche.

Inoltre, sono in corso progetti pilota e iniziative per sviluppare e implementare soluzioni tecnologiche innovative per affrontare sfide specifiche nel settore pubblico, ad esempio la gestione dei rifiuti, la mobilità urbana e la sicurezza.

I partenariati pubblico-privato stanno emergendo come un modello di successo per promuovere l’innovazione nel settore del GovTech in Italia, incoraggiando la collaborazione tra enti pubblici, imprese private e start-up tecnologiche. L’apertura dei dati pubblici e la trasparenza amministrativa sono al centro della strategia italiana, permettendo ai cittadini, alle imprese e agli sviluppatori di accedere e utilizzare dati pubblici per creare nuove applicazioni e servizi.

Le sfide da affrontare

L’Italia si confronta con alcune sfide significative nel suo percorso verso una completa trasformazione digitale nel settore pubblico. Come evidenziato dall’articolo su Corriere delle Comunicazioni, il nostro Paese si trova al di sotto della media europea nel settore digitale, con uno stallo evidente nelle strategie data-driven.

Questo ritardo potrebbe limitare la capacità dell’Italia di sfruttare appieno il potenziale dei dati per migliorare la governance e l’erogazione dei servizi pubblici. Siamo ancora in una fase di implementazione del Digital Government Policy Framework (DGPF) dell’OCSE, un quadro strategico che guida i paesi membri nell’adozione di politiche efficaci per la trasformazione digitale del governo. Sebbene siano stati compiuti progressi nella digitalizzazione dei servizi pubblici e nell’adozione di politiche volte a promuovere l’innovazione nel settore pubblico, c’è ancora molto da fare per allinearsi pienamente alle raccomandazioni dell’OCSE e per affrontare le sfide rimanenti legate alla trasformazione digitale. Investire in competenze digitali, migliorare l’accesso ai dati pubblici e promuovere la cultura dell’innovazione diventa fondamentale per sbloccare il potenziale del GovTech in Italia e per portare benefici tangibili ai cittadini e alle imprese.

Attraverso il sostegno dell’Osservatorio GovTech, l’Italia può affrontare con successo le sfide rimanenti e sfruttare le opportunità offerte dalla trasformazione digitale nel settore pubblico. Con un impegno continuo verso l’innovazione, la collaborazione e la condivisione delle conoscenze, il Paese può consolidare la propria posizione come leader nel GovTech e garantire una governance più efficiente, trasparente e partecipativa per tutti i suoi cittadini.

Cosa accade a livello globale?

Molti paesi, tra cui Stati Uniti, Regno Unito, Estonia, Singapore, Israele, Paesi Bassi, India e Brasile, si impegnano nel GovTech. Il governo federale degli Stati Uniti ha adottato portali web e app mobili per semplificare l’accesso ai servizi governativi, migliorando significativamente l’esperienza dei cittadini nell’interagire con le istituzioni pubbliche. L’uso dell’intelligenza artificiale per l’analisi dei dati ha permesso una maggiore efficienza nella prevenzione della criminalità e nell’erogazione dei servizi pubblici.

Attraverso il Government Digital Service (GDS), il Regno Unito ha invece assunto un ruolo di pioniere nel promuovere l’adozione di design user-friendly e tecnologie innovative per migliorare l’accessibilità dei servizi pubblici online. Con iniziative come il programma GovTech Catalyst ad alto valore aggiunto, lo Stato finanzia progetti innovativi. E ancora,l’Estonia ha adottato l’e-residency, che consente ai non residenti di avviare un’attività online nel paese e accedere a una vasta gamma di servizi digitali. L’uso della tecnologia blockchain, l’integrità dei sistemi di voto online e di archiviazione dei dati sanitari, dimostrano la visione progressista del governo estone.

Non sorprende che Singapore ha istituito un’iniziativa ambiziosa volta a utilizzare la tecnologia per migliorare la qualità della vita dei cittadini, la sostenibilità ambientale e l’efficienza dei servizi pubblici chiamata Programma Smart Nation. La sperimentazione di veicoli a guida autonoma per il trasporto pubblico e la consegna delle merci rappresenta un esempio tangibile dell’impegno di Singapore nel perseguire l’innovazione tecnologica.

Israele, invece, si distingue per l’uso di tecnologie avanzate di sicurezza per proteggere le sue frontiere e affrontare minacce terroristiche, dimostrando la capacità di sfruttare l’intelligenza artificiale per garantire la sicurezza nazionale. Le startup israeliane di vocazione pubblica stanno sviluppando soluzioni innovative per la gestione dei rifiuti, il monitoraggio ambientale e l’erogazione dei servizi pubblici, contribuendo a consolidare la posizione di Israele come un hub globale per l’innovazione tecnologica.

Anche i Paesi Bassi stanno guidando l’innovazione nel settore dei trasporti attraverso progetti pilota di veicoli connessi e autonomi, evidenziando l’impegno del governo olandese nel promuovere la sostenibilità e ridurre l’impatto ambientale. Gli investimenti in piattaforme digitali per semplificare i processi amministrativi e ridurre la burocrazia dimostrano il costante impegno dei Paesi Bassi nell’adozione di soluzioni digitali avanzate.

L’India ha implementato con successo il programma Aadhaar, uno dei più grandi progetti di identificazione digitale al mondo, che fornisce a ogni cittadino indiano un numero di identificazione unico basato su parametri biometrici. Aadhaar è stato utilizzato per semplificare l’accesso ai servizi pubblici, migliorare la trasparenza e combattere la frode e la corruzione. Dall’altro lato del mondo invece il Brasile ha lanciato il programma “Cidades Inteligentes” (“Città intelligenti”), mirato a utilizzare la tecnologia per migliorare la qualità della vita nelle città attraverso soluzioni per la mobilità urbana, la sicurezza pubblica, l’efficienza energetica e molto altro.

Ogni Paese affronta sfide uniche nel proprio percorso verso la digitalizzazione, la collaborazione e lo scambio di conoscenze a livello internazionale possono favorire un progresso condiviso e una governance più efficiente e inclusiva per il bene di tutti i cittadini.

L’articolo di Ilaria Ricci, coordinatrice Osservatorio GovTech, responsabile relazioni istituzionali Fondazione Italia Digitale con il contributo di Davide D’Arcangelo, segretario generale Fondazione Italia Digitale

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