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Neuralink, il primo paziente che gioca a scacchi con la mente

Neuralink gioca scacchi mente

In un video l’azienda fondata da Elon Musk mostra Noland Arbaugh, un uomo tetraplegico, che gioca a scacchi muovendo il mouse del pc con la mente 

Controllare il cursore del mouse di un computer e giocare una partita a scacchi attraverso un impianto cerebrale. A diffondere il video è stata Neuralink, l’azienda di Elon Musk che si occupa d ricerca e sviluppo di impianti cerebrali da collegare a un computer. L’uomo si chiama Noland Arbaugh, un 29enne statunitense tetraplegico dal 2016 per un incidente accaduto mentre faceva un tuffo in un lago.

Nel gennaio scorso era uscita la notizia del primo dispositivo cerebrale di Neuralink impiantato su un uomo (ne avevamo parlato qui). Fino a qualche giorno fa però non se ne sapeva molto di più, tranne che l’operazione era andata bene e che l’uomo era in buone condizioni di salute. Poi il video di qualche giorno fa, di circa nove minuti, in cui si vede Arbaugh che riesce a muovere il cursore del mouse di un computer e giocare una partita a scacchi, controllandolo grazie all’impianto cerebrale.

Il video in cui Noland Arbaugh gioca a scacchi grazie all’impianto cerebrale

Le parole di Noland Arbaugh

“L’intervento è stato semplicissimo – ha detto Arbaugh nel video trasmesso in streaming su X alla procedura di operazione di impianto. “Sono stato dimesso dall’ospedale il giorno dopo l’operazione. Non ho disturbi cognitivi. Avevo praticamente smesso di giocare a Civilization VI. Voi tutti – ha poi aggiunto rivolto a tutto il team di Neuralink – avete dato la possibilità di farlo di nuovo”.

Nel video Arbaugh ha anche ammesso che ci sono stati dei problemi. Il dispositivo, ha detto, “non è perfetto”, anche se non ha dato ulteriori dettagli sulle problematiche emerse. Per esempio, ha raccontato che è ruscito al videogame Civilization VI per otto ore di fila, ma poi la batteria del Neuralink si è scaricata. Sull’impianto è montata una ricarica wireless, ovvero un piccolo dispositivo impiantato nel cranio da cui partono elettrodi che si inseriscono nel cervello.

Il futuro delle applicazioni di Neuralink

L’obiettivo con cui nasce Neuralink è curare la paralisi o malattie come l’Alzheimer o la demenza attraverso l’utilizzo di chip all’interno del cervello umano. Per questo ha messo a punto il P.R.I.M.E. study (acronimo di Precise Robotically Implanted Brain-Computer Interface), una sorta di protocollo per valutare la sicurezza dell’operazione chirurgica necessaria per installare il chip che verrà inserito da un robot in una regione del cervello che controlla l’intenzione di movimento. L’approvazione definitiva alla sperimentazione sulle persone era arrivata dalla FDA nel settembre del 2023. Un passo fondamentale che ha portato alla prima applicazione concreta su Arbaugh il 28 gennaio scorso.

La strada è tracciata: siamo di fronte a una nuova tecnologia le cui applicazioni sono un territorio tutto da scoprire ma potenzialmente rivoluzionario.

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