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Nuna, una app per la dieta mediterranea e per la spesa gluten free

Nuovi passi avanti per Nuna, la App che accompagna il consumatore dall’acquisto dei prodotti alimentari alla preparazione dei cibi, secondo i principi della dieta mediterranea. Da oggi l’aggiornamento del navigatore nutrizionale prevede anche un profilo gluten free, che facilita notevolmente la spesa di chi deve comprare alimenti “senza glutine”.

L’applicazione – presentata nel maggio 2014 – è il frutto di cinque anni di ricerche svolte da Alessandro Casini, professore associato di Gastroenterologia e nutrizione umana presso il Dipartimento di Medicina sperimentale e clinica dell’Università di Firenze, e da Alessandro Tozzi, dirigente medico in Gastroenterologia dell’ Asl 11 di Empoli, fondatori di Nunacode srl, spin-off accademico dell’Università di Firenze.

Nuna, disponibile gratuitamente su Apple Store e su Google Play Store per dispositivi mobili iOS e Android, si basa sul principio per cui una corretta educazione alimentare dipende dalla qualità della spesa. Il consumatore seleziona i prodotti alimentari fotografando il codice a barre, cliccando la voce all’interno di una lista già definita dal navigatore nutrizionale, o scrivendo il nome del prodotto nel campo “cerca”. Per ciascuna selezione Nuna, attraverso un algoritmo alla base del dispositivo, dà una risposta grazie a un apposito semaforo: se il colore è verde l’alimento risponde alle necessità nutrizionali del consumatore, giallo significa permesso con riserva, mentre con il rosso il cibo non è consigliato. Il colore del semaforo cambia in relazione alla composizione dell’alimento, ai prodotti già acquistati in un intervallo di tempo impostabile (3-6 mesi) dal consumatore o dal suo nucleo familiare.

Alle indicazioni del semaforo circa la sanità e completezza della dieta, ora – con il nuovo profilo rivolto a chi ha intolleranze al glutine – si aggiungono altre tre possibili indicazioni per i cibi comprati: “senza glutine”, quando l’alimento ne è esente; “con glutine”, quando il cibo è da evitare; “pericolo glutine”, quando in alimenti che naturalmente non dovrebbero contenere glutine, l’assenza della sostanza non è certificata.

“La spesa senza glutine, che deve escludere alcuni degli alimenti più comuni e insieme mantenere un apporto completo di nutrienti, implica un forte impegno di educazione alimentare – spiegano Casini e Tozzi – L’acquisto di cibi gluten free non è semplice sia per il tempo richiesto che per la comprensione, a volte difficile, delle etichette nutrizionali. Con questo nuovo profilo di Nuna vorremmo rendere più facili e rapide le scelte alimentari e favorire una spesa sempre più sana”.

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