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OMO, l’app per aiutare i lavoratori con sindrome di Down

Riuscire a rendere le persone con sindrome di Down e con generali disabilità intellettive autonome nel contesto lavorativo. È l’obiettivo dell’app creata per il progetto OMO, “On my own at work”, un progetto internazionale promosso e coordinato da AIPD – Associazione Italiana Persone Down – e finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito del programma Erasmus Plus key Action 2.

Dopo l’inaugurazione nel 2014, il 5 ottobre scorso è stata avviata in Italia e in Portogallo la fase sperimentale del progetto, che avrà una durata di sei mesi. Durante questo periodo, quattro tirocinanti di ogni paese, due maschi e due femmine, saranno occupati nel settore alberghiero di tre città pilota: Roma, Lisbona e Porto. Grazie alla specifica app personalizzabile dai vari hotel in base allo specifico modello di organizzazione del lavoro, le persone con sindrome di Down potranno organizzare il proprio orario in base alle diverse mansioni che gli verranno assegnate e saranno allertati nel momento in cui dovranno essere operativi, con promemoria anche sulle modalità di svolgimento del lavoro. All’interno dell’app molti contenuti sono presentati in forma di immagine, in modo tale da fornire ai tirocinanti input visivi di diretta comprensione. Da questi banali aspetti passa infatti la possibilità dei lavoratori con disabilità intellettive di essere pienamente indipendenti dal resto del personale e realizzare il loro diritto al lavoro. Per rendere effettivo questo scenario è necessario anche l’impegno da parte dei dipendenti degli hotel. In questo senso il progetto OMO prevede dei video tutorial per spiegare loro come mantenere un rapporto di lavoro corretto ed equilibrato con i soggetti affetti da disabilità intellettive, che si devono integrare senza però essere iperprotetti nel contesto lavorativo.

In questa fase preliminare i tirocinanti svolgeranno lavori come cameriere al ristorante, cameriere ai piani, receptionist e addetto in cucina. Al termine di questi sei mesi partirà un nuovo periodo di sperimentazione che coinvolgerà circa 40 lavoratori, mentre il rilascio finale dell’app è previsto tra maggio e giugno. La volontà è quella di estendere in futuro questo progetto ad altri settori di impiego: “Pensiamo di includere anche il settore della ristorazione nel progetto”, spiega Paola Bulterini, responsabile di OMO per AIPD, “ma il principio dell’applicazione è generale e trasferibile ad altri settori”.

I partner principali di OMO sono EDSA – European Down Syndrome Association, Fondazione Adecco per le pari opportunità, Fundacion Adecco in Spagna, per il Portogallo APPT21 – Associação Portuguesa de Portadores de Trissomia 21, Axis Hotéis & Golfe Group, l’ Hotel Roma Aurelia Antica, e in ambito universitario Alma Mater Studiorum dell’Università di Bologna e l’Università degli Studi Roma Tre.

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