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Open Data come motore dello sviluppo economico. Se ne discute a Firenze

Gli open data non solo come motori di innovazione e partecipazione dei cittadini ma anche come volano di sviluppo economico. Se ne parlerà sabato prossimo nel Salone dei Duecento di Palazzo Vecchio (mattina e pomeriggio con inizio alle 9.30) durante il convegno FODD- Firenze Open Data Day  organizzato dall’assessorato all’innovazione tecnologica e ai sistemi informativi (in collaborazione con Regione Toscana, Università di Firenze e Fondazione per la ricerca e l’innovazione) nell’ambito dell’ ‘International open data day Italia 2015’.
L’incontro deriva anche dai recenti protocolli di intesa che il Comune sta stringendo con i principali soggetti pubblici che producono innovazione sul territorio fiorentino, in primis Regione e università, unendo così le forze per parlare sempre di più alla città e per rendere sempre più facile da comprendere e da usare quanto viene prodotto dall’innovazione tecnologica.
L’iniziativa avrà due momenti distinti: al centro dei lavori della mattina ‘Open data, sul territorio fiorentino: un’eccellenza nazionale che offre opportunità per cittadini, studenti e imprese’. Dopo i saluti dell’assessore all’innovazione tecnologica e ai sistemi informativi Lorenzo Perra, dell’assessore regionale Vittorio Bugli e del professor Massimo Bellandi dell’università di Firenze sono previsti interventi di esperti del mondo degli Open Data dalla parte delle amministrazioni pubbliche. Fernanda Faini (Regione Toscana), Gianluca Vannuccini e Riccardo Innocenti (Comune di Firenze), Laura Castellani (Regione Toscana), Paolo Nesi (Disit Lab), Alessandro Monti (Fondazione per la Ricerca e l’Innovazione) e Cristina Martelli (dipartimento Disia dell’ateneo fiorentino) illustreranno cosa sono gli Open Data, come possono essere usati, cosa stanno facendo i rispettivi enti per renderli sempre più utili alla città, e daranno anche delle indicazioni su come sviluppare iniziative imprenditoriali sugli Open Data, attraverso canali di finanziamento europeo.
Nel pomeriggio, invece, la parola sarà data agli utilizzatori dei ‘dati aperti’.
Interverranno cittadini, rappresentanti di imprese, startup, studenti, e professionisti del settore riportando esperienze concrete di utilizzo degli open data per studio, per il proprio business, o semplicemente per conoscere meglio la città.
È infine prevista una sessione di tutoraggio da parte dei ricercatori del Disit lab dell’università di Firenze su come sviluppare una app per dispositivi mobili utilizzando gli Open Data.
I ‘dati aperti’ rappresentano la vetrina del patrimonio informativo delle pubbliche amministrazioni, vanno dalle informazioni sui mezzi pubblici urbani a quelle sui taxi, agli accessi alla città, alla mappatura degli incidenti stradali, alle rastrelliere delle biciclette, ai bagni pubblici, all’andamento meteo, ai dati sulla tramvia e altro. Possono essere trasformati in applicazioni utili, come quelle dei giornali che ci danno notizie in tempo reale. E quelle di servizio per prenotare treni, aerei e hotel con un clic, e per sapere il meteo di tutto il mondo. Poi ce ne sono alcune che costruiscono servizi per il cittadino: trovare parcheggio, conoscere l’orario esatto del tram, scoprire la qualità dell’aria, segnalare una buca stradale sono solo alcuni dei tantissimi esempi di applicazioni civiche.
Basti pensare che, per il tramite del sito Open Data di una pubblica amministrazione, un numero imprecisato e senza confini geografici di imprese può potenzialmente sviluppare applicazioni e sviluppare il proprio business.
Proprio a Firenze si sono avuti contatti da giovani imprese che usavano i nostri Open Data dalla Sicilia, dalla Calabria, dalla Lombardia, perfino progetti europei coordinati da altre nazioni hanno usato i nostri open data e quelli della città di Vienna per sviluppare le loro applicazioni.
Insomma sono tantissime informazioni che possono essere studiate ed elaborate per gli scopi più diversi, con una platea di utilizzatori potenzialmente illimitata.
Certi dati non sempre sono accessibili perché appunto nelle mani di operatori privati. Però più informazioni open ci sono e più siamo in grado di elaborare app o sistemi che vanno incontro alle esigenze dei cittadini.  “Firenze è tra le città più attive sugli Open Data – ha sottolineato l’assessore Perra –
il nostro è il primo tra i Comuni italiani come quantità di dati resi disponibili agli utenti secondo la classifica nazionale della Presidenza del Consiglio.
Mettere a disposizione miliardi di informazioni disperse, chiuse in centinaia di banche dati, vuol dire farle diventare materia prima per nuovi servizi, nuove società, nuovi lavori. L’accesso alle informazioni, agli open data significa, quindi, permettere lo sviluppo di iniziative imprenditoriali”.
Per motivi di sicurezza, la partecipazione all’evento è limitata e sono rimasti solo pochissimi posti disponibili, si prega quindi di iscriversi rapidamente al seguente link Eventbrite: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-fodd-firenze-open-data-day-15725416143
L’evento potrà essere seguito anche in streaming web e nel Cortile della Dogana di Palazzo Vecchio ci sarà un monitor con audio per chi non potrà accedere nel Salone dei Duecento.

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