Individuare eventuali criticità connesse all’uso dei Big Data, definire un quadro di regole per promuovere e tutelare la protezione dei dati personali, la concorrenza dei mercati dell’economia digitale e i diritti del consumatore. Sono alcuni degli obiettivi dell’indagine conoscitiva congiunta avviata il 30 maggio dalle tre Autorità: Antitrust, per la Privacy e per le Garanzie nelle comunicazioni.
L’indagine promossa dalle Autorità vuole analizzare se, e al ricorrere di quali condizioni, i Big Data possano tradursi in barriere all’entrata nei mercati o favorire comportamenti restrittivi della concorrenza tali da ostacolare lo sviluppo e il progresso tecnologico e ledere il diritto alla protezione dei dati delle persone coinvolte.
L’analisi si concentrerà sull’impatto delle piattaforme e dei relativi algoritmi sulle dinamiche competitive nei mercati digitali, sulla tutela della privacy e della capacità di scelta dei consumatori e sulla promozione del pluralismo informativo. Lo studio vuole verificare anche l’impatto sul sistema digitale dell’aggregazione di informazioni e dell’accessibilità ai Big Data ottenuti attraverso forme non negoziate di profilazione dell’utenza.
Perché i Big Data si differenziano dagli altri dati? Per prima cosa grazie alla particolare estensione della quantità di informazioni raccolte, ma anche per la continua evoluzione dei numeri e la rapidità di analisi in tempo reale effettuata tramite l’utilizzo di complessi algoritmi. Diversità si manifestano anche per la ricchezza di contenuti e formati.
I Big Data sono divenuti essenziali per la crescita economica, l’offerta di servizi innovativi, la creazione di posti di lavoro e il progresso sociale, ma il loro uso può comportare anche potenziali rischi per la riservatezza delle persone. Rappresentano infatti un notevole patrimonio informativo e l’utilizzo di queste informazioni comporta specifici rischi per la privacy.