La televisione, da sempre vetrina delle più innovative tecniche di comunicazione, sta vivendo una nuova rivoluzione grazie all’intelligenza artificiale. Gli spot pubblicitari, un tempo realizzati con processi lunghi e complessi, si stanno trasformando, diventando sempre più personalizzati, interattivi e sorprendenti.
L’IA sta entrando con prepotenza in tutte le fasi della realizzazione pubblicitaria, dalla generazione di idee creative all’ottimizzazione dei formati video, alla creazione di scenari complessi e personaggi virtuali. Algoritmi sofisticati sono in grado di analizzare enormi quantità di dati sui consumatori, individuando trend, preferenze e comportamenti. Queste informazioni vengono poi utilizzate per creare spot su misura, in grado di catturare l’attenzione e suscitare l’interesse del pubblico.
Il marketing sempre più personalizzato
Uno degli aspetti più affascinanti dell’impiego dell’IA nella pubblicità è la possibilità di creare esperienze personalizzate. Imaginate uno spot che vi mostra prodotti specificamente selezionati in base alle vostre ricerche online o ai vostri acquisti precedenti. O ancora, un testimonial virtuale che vi si rivolge direttamente, chiamandovi per nome e proponendovi offerte tailored. Questa personalizzazione estrema, resa possibile dall’IA, mira a instaurare un legame più profondo tra il marchio e il consumatore, aumentando l’efficacia delle campagne pubblicitarie. Alle “nuove” forme di pubblicità va incontro lo sviluppo delle smart TV sempre più intelligenti e ricche di funzionalità che, già ora, sfruttano gli assistenti virtuali di Amazon e Google per interagire con chi le guarda, scegliere i programmi in base alle nostre preferenze, fornire informazioni, ecc.
Opportunità e limiti
L’avvento dell’IA nella pubblicità solleva però anche importanti interrogativi. La personalizzazione estrema, se da un lato può essere molto efficace, dall’altro può invadere la privacy degli utenti. Inoltre, c’è il rischio di creare spot talmente sofisticati da risultare manipolatori. È fondamentale che l’utilizzo dell’IA sia accompagnato da un’etica rigorosa, che ponga al centro il rispetto della persona e la trasparenza delle pratiche commerciali. Un tema molto sentito soprattutto tra i paesi dell’Unione europea, prima a varare un regolamento sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, l’AI ACT proprio per contenere determinati risvolti negativi che il suo utilizzo può determinare.
Tenendo conto quindi dei limiti etici e di quelli posti dalla normativa in materia di privacy, le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale sono immense. L’IA può aiutare le aziende a creare campagne pubblicitarie più efficaci, a misurare con precisione i risultati e a ottimizzare continuamente le loro strategie di marketing. Inoltre, può stimolare la creatività, generando nuove idee e approcci innovativi alla comunicazione. Ecco che i creativi delle agenzie pubblicitarie degli anni ’90, quelli che tra un brain storming e l’altro sfornavano claim che diventavano veri e propri tormentoni nella testa delle persone, possono ora contare anche sulla creatività dell’IA.
Un nuovo modo di fare pubblicità
Stiamo già vedendo spot pubblicitari che, sfruttando l’intelligenza artificiale, possono essere paragonati a spezzoni di film di fantascienza con effetti speciali degni dei migliori studi hollywoodiani ma realizzati con budget molto bassi. Anche gli attori messi in campo per la realizzazione dello spot possono essere sostituiti da persone generate artificialmente e che rispecchiano esattamente la tipologia del target di pubblico a cui ci si rivolge e che si vuole conquistare.
Ma cosa sarà di noi consumatori, che guardando la tv, saremo bersaglio di questi nuovi spot? Saremo in grado di riconoscere ciò che è reale da ciò che non lo è? Certamente assiteremo ad una costante modifica degli spot pubblicitari che rivoluzioneranno il mondo del marketing e, contestualmente, la nostra percezione dei prodotti proposti. Prepariamoci ad una TV che grazie all’IA sarà sempre più orientata a proporci contenuti personalizzati e in grado di comprendere le nostre necessità e passioni.
Black Mirror docet.