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Salvare i malati di Alzheimer con il gps

Salvati dal gps. Oggi si può, grazie alla tecnologia. Il meccanismo è semplice: dotare i pazienti di Alzheimer, che spesso soffrono di perdite di memoria e disorientamento, di un dispositivo di geolocalizzazione collegato, oltre che con i familiari che così potranno rintracciarli in tempi brevi, anche alle sale operative di tutte le Forze dell’ordine.
L’obiettivo del protocollo firmato lunedì 21 settembre è di dotare di un dispositivo salva vita le circa 800.000 persone affette da Alzheimer in Italia (con un ritmo di crescita di 150.000 casi all’anno).
“E’ un appuntamento molto importante – ha sottolineato il commissario straordinario Piscitelli in occasione della presentazione dell’iniziativa – seppur con qualche fatica siamo riusciti a far coincidere la firma del protocollo con la giornata internazionale del malato di Alzheimer”.03
“Per la prima volta – ha aggiunto il commissario – ci stiamo muovendo nel settore della prevenzione: è la prima iniziativa”. Sempre per la prima volta, ha spiegato Piscitelli, la materia persone scomparse è stata inserita come materia di aggiornamento professionale.
Firmatari dell’accordo, il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, il commissario straordinario del Governo per le persone scomparse, Vittorio Piscitelli, il sottosegretario al ministero della Salute, Vito De Filippo, il sottosegretario al ministero del Lavoro e della Politiche Sociali, Massimo Cassano. Presente il presidente Alzheimer Uniti Onlus, Luisa Bartorelli.
Il dispositivo sarà fornito dalle associazioni di volontariato ai malati di Alzheimer e permetterà di localizzarli con un gps e, attraverso una sim, fornirà le informazioni al centro di controllo, ai familiari o a chi si prende cura del malato. L’operatore del centro di monitoraggio attivato da un allarme generato dal sistema di controllo, qualora non fosse in grado di rintracciare il malato, avviserà la centrale operativa della Forza di polizia presente sul territorio. Rintracciato lo scomparso si procederà a riaffidarlo in tempi brevi ai familiari e qualora sia necessario un soccorso sanitario si potrà attivare il 118 o le associazioni sanitarie locali competenti o le associazioni di volontariato.

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