L’ultimo giocatore in ordine di tempo è stato Emiliano Viviano, portiere della Sampdoria: anche lui ha twittato l’hashtag #salviamoilBrescia che da quattro giorni è diventato virale, nella speranza di contribuire alla difficile operazione di risanamento finanziario del Brescia calcio. Un hashtag nato in realtà lo scorso luglio, in un altro momento difficile per la societá lombarda che disputa il campionato di Serie B, ma ora rilanciato dal club di tifosi intitolato a Vittorio Mero e subito diventato punto di riferimento per una tambureggiante campagna di sostegno. E così #salviamoilBrescia è finito su un lenzuolo sorretto dall’intera squadra bresciana, sui cartelli esposti in Parlamento dagli onorevoli leghisti Davide Caparini e Stefano Borghesi come da Miriam Cominelli del Pd, nelle centinaia di messaggi riproposti sul social. Hanno aderito ovviamente tantissimi tifosi bresciani ma persino alcuni acerrimi nemici bergamaschi, il giornalista Ivan Zazzaroni (“Uno scempio da evitare”), gli ex Roberto Baronio (“stasera vado a letto con un pensiero… #salviamoilBrescia), Emiliano Viviano (“Non fatela morire quella maglia con la V sul petto c’è anche un pezzo del mio cuore”), il presentatore Linus in radio ha parlato a lungo della vicenda. Una mobilitazione imponente nell’era di Twitter per uno dei club centenari del calcio italiano, con 104 anni di vita di cui 79 passati tra Serie A e Serie B.