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#smallmuseumtour, la visita guidata si può fare via Twitter

 

Musei, centri studi, istituzioni culturali che twittano. Iniziano ad essere in tanti, anche i ‘piccoli’ cercano di farsi spazio nel mare magnum dei cinguettii e soprattutto puntano sui social come strumenti di auto promozione, centrali nelle strategie di marketing del territorio. Come nel caso del centro studi Dante Bighi, a Copparo, in provincia di Ferrara. Elena Bertelli, vicepresidente del centro studi, spiega come usano Twitter per far conoscere l’importante patrimonio della villa appartenuta al pubblicitario e soprattutto come, a luglio, sarà possibile fare un tour virtuale della struttura semplicemente usando l’hashtag #smallmuseumtour.EnghelaBertelli

Spiegaci chi è stato Dante Bighi?

E’ nato a Copparo nel 1926, la sua carriera di grafico pubblicitario inizia a Varese alla fine degli anni ’50, per la ditta Velicreen. Nel 1960 apre un proprio studio a Milano e si afferma realizzando loghi, immagini coordinate, campagne e allestimenti per marchi noti, come Necchi, IBM, Illy, Motta, Supermercati PAM, Milano Assicurazioni e altri. Forse qualcuno ricorderà il programma televisivo “La Domenica Sportiva”, lo studio è stato disegnato proprio da Bighi negli anni ’70. Inoltre come grafico della Marina Militare Italiana ha svolto numerosi viaggi a bordo delle navi scuola, realizzando alcuni libri fotografici. Il più importante è Amerigo Vespucci, uno dei suoi ‘libri oggetto’, così detti per il grande formato, che oggi sono entrati a far parte della collezione di libri d’artista del Mart di Rovereto.

Il centro studi come è nato?

Poco prima di andarsene, vinto da un male incurabile, Bighi ha donato alla sua comunità la sua dimora a Copparo, la Villa e tutto ciò che essa conteneva. Ha lasciato al Comune una collezione di oltre cento opere d’arte contemporanea, tra cui si contano Warhol, Fontana, Scanavino, Buren, Dova, Rotella e molti altri. Dopo oltre dieci anni di chiusura, dal 2008, grazie a un bando pubblico lanciato dal Comune di Copparo, la Villa è stata riaperta e la collezione al suo interno catalogata e resa fruibile. Negli spazi dell’abitazione si svolgono ora le attività del centro studi Dante Bighi, associazione nata per riscoprire, tutelare e valorizzare la figura di Dante e il suo lascito. Un centro di ricerche sul contemporaneo, impegnato nello sviluppo di progetti imperniati sulla cultura, perché crediamo che su di essa la società e l’economia odierna debbano ricostruire le proprie basi.

Che cosa accadrà su Twitter il prossimo 14 luglio, per quanto riguarda Villa Bighi?

Per prima cosa vorrei precisare che, anche se Villa Bighi è un luogo di interesse storico artistico che ospita una collezione, non ci piace chiamarlo Museo. La consideriamo più che altro una fucina, la cui natura è generatrice di pensieri e idee. E’ vero anche che il nostro account twitter è @MuseoVillaBighi, in contrasto con ciò che ho appena affermato. La scelta è stata dettata per dare una connotazione immediata all’account, rendendolo identificabile dal popolo di twitter. Il 14 luglio, dalle ore 14, ci sarà una visita guidata per tutti gli utenti di twitter. Sarà condotta da @MuseoVillaBighi, da @EnghelaBertelli in qualità di vicepresidente del centro studi e, ovviamente, da @piccolimusei e @piccolimusei2, gli account di Caterina Pisu e Ilenia Atzori, dell’Associazione Piccoli Musei, responsabili di aver ideato e promosso l’iniziativa #smallmuseumtour, coinvolgendo 8 piccoli musei di tutta Italia.

Come si svolgerà il tour virtuale?

Otto tweet in un’ora con immagini e informazioni sui focus più rilevanti dell’edificio, della collezione e del collezionista e un hashtag che tutti saranno chiamati a utilizzare: #smallmuseumtour. Le regole a cui ci dobbiamo attenere durante il live tweeting sono state pensate da @piccolimusei in un format snello e immediato per gli utenti. Noi stiamo preparando immagini a più non posso e qualche sorpresa…vi anticipiamo che ci sarà una testimonial, che ritorna a grande richiesta dopo il suo esordio durante la #MuseumWeek, e poi ci saranno alcuni Meme, un video di un minuto e, facendo uno strappo alle regole con il benestare di Caterina Pisu, anche alcuni #smallmuseumquiz, che permetteranno a chi risponderà correttamente e nel più breve tempo possibile di aggiudicarsi una guida del museo e una T-shirt.

Social media e istituzioni culturali : un binomio importante, sempre più diffuso. Per voi che significato ha e quali account social avete aperto per fare promozione al centro studi?

DSC_0163Iniziative come #smallmuseumtour permettono a costi quasi nulli di farsi conoscere da un pubblico molto vario e soprattutto senza confini territoriali. Lo abbiamo riscontrato durante la MuseumWeek, un vero vortice di entusiasmo, non solo di addetti ai lavori, attorno ai musei grandi e piccoli di tutta Europa, in una logica che, sui social più di qualunque altro posto, scavalca le gerarchie e gli ordini convenzionali di grandezza. Il nostro account, attivo durante tutti e sette i giorni dell’iniziativa social, si è posizionato nella rete, al pari di grandi colossi della cultura, come il Maxxi e il Polo Museale di Firenze. Per questo ringraziamo Piccoli Musei per l’opportunità. I social hanno un enorme potenziale per aumentare visibilità e rapporti, soprattutto per chi, come noi –purtroppo-, opera all’interno di un meccanismo no profit e non ha sovvenzioni da parte dell’ente pubblico, per la gestione di un bene culturale che di fatto pubblico è! Noi abbiamo un profilo Facebook, che usiamo prevalentemente per segnalare e promuovere eventi e dare visibilità ad articoli che ci riguardano, condividere foto scattate durante le iniziative, taggando i partecipanti. E gli account Twitter e Instagram, quest’ultimo ahimè un po’ abbandonato per motivi di tempo. Li gestiamo in due in modo abbastanza empirico, il che, data la nostra struttura snella ed estranea alle burocrazie, devo ammettere, funziona e ci diverte molto.

 

Susanna Bagnoli @SusannaBagnoli

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