Molto più di un social, molto meglio della posta del cuore. La signora Franca Quercioli, 81 anni, vedova, nata a Bologna ma da dodici anni a Trieste, ha scritto una lunga e accorata lettera alla Social Street di via Fondazza per tornare nella sua città natale. La storia, descritta in un articolo di Republica.it Bologna, è particolarmente significativa se si pensa che la signora Franca, nella lettera lunga tre fogli, racconta tutta la sua vita in bella calligrafia indirizzandola al fruttivendolo di via Fondazza con un titolo accorato, “Non voglio morire qui”. Le Social Street, nate nel settembre 2013 proprio dall’esperienza del gruppo facebook “Residenti in via Fondazza”, perseguono appunto lo scopo di instaurare legami e condividere necessità e conoscenze tra vicini della propria strada di residenza. La signora Franca, ex contabile e appassionata di canto, si descrive come una persona molto socievole e amante dei bambini, ma ora terribilmente sola dopo che dodici anni fa si trasferì a Trieste per aiutare una zia che ora è morta. “Vi prego con tutto il cuore – è il suo accorato appello rivolto alla comunità virtuale di via Fondazza – se possibile aiutatemi a tornare a Bologna. Le forze non sono più quelle di quando ero giovane, per cui se non ricevo un aiuto sarò costretta a morire qua! Non ho alternativa”. “Serve un computer per questo? – aggiunge la simpatica signora – sono pronta a comprarlo”. Ma cuore e velocità in questo caso sono stati una cosa sola, e così gli amici del gruppo di via Fondazza si sono subito mossi. E’ stato già trovato un gruppo che aiuti la signora per organizzare il trasloco, ora è partita anche la ricerca di una casa. Franca non ha grosse pretese, a lei basta tornare a vivere serena nella sua Bologna, magari vicino ai suoi nuovi amici, quelli di via Fondazza appunto. E perché no, con un bel computer nuovo di zecca sul quale diventare una vera “social”.
Antonio Lionetti