Viene citato spesso come esempio di successo alle aziende che vogliono imparare a usare il web come mezzo di promozione del prodotto. Questo perché il Pastificio dei Campi di Gragnano, in provincia di Napoli, ha puntato tutto sulla comunicazione digitale e ha vinto la propria scommessa. L’azienda nasce nel 2007 da un’idea dei fratelli Giuseppe e Giovanna Di Martino, pastai dello storico pastificio campano Di Martino, attivo dal 1912. La produzione della pasta IGP trafilata al bronzo inizia nel 2009 con il preciso obiettivo di creare un prodotto di qualità completamente italiano – realizzato con semola di grano duro 100% italiana – e totalmente tracciabile. Da qui l’idea di utilizzare quasi tutti i social media esistenti – Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest – per essere completamente trasparenti e parlare ai consumatori senza filtri. A raccontarci com’è nata l’operazione è proprio la social media manager dell’azienda, conosciuta da tutti con il nome del suo avatar, Mafaldina dei Campi.
Che cosa significa produrre una pasta totalmente tracciabile?
“Che il consumatore finale può seguire tutti i passaggi della filiera inserendo su www.pastificiodeicampi.it il nome del formato e il codice di scadenza del prodotto, arrivando direttamente al campo coltivato. Attraverso un sistema di geolocalizzazione con Google Maps si può conoscere quando e dove è stato raccolto il grano, il nome del contadino che se n’è occupato, il giorno preciso che è arrivato da noi in azienda per essere trasformato in pasta. Così i nostri clienti sanno esattamente cosa mangiano. Oggi i consumatori sono avidi di notizie: prima di comprare un prodotto vogliono raccogliere più informazioni possibili e noi li abbiamo accontentati”.
Quanta pasta producete e chi sono i vostri clienti?
“Circa trenta quintali al giorno: una selezione accurata che viene essiccata lentamente a bassa temperatura e confezionata a mano, prodotta con grano duro proveniente da zone importanti come la Puglia ma anche Molise e Basilicata. Riforniamo regolarmente grandi chef stellati, gastronomie ma anche appassionati di cucina”.
Come si è sviluppata la vostra strategia fondata sul digitale?
“Siamo partiti dal nostro sito internet multilingue, con catalogo digitale e un canale dedicato all’e-commerce, attivo in Italia. All’inizio abbiamo aperto il blog Mafaldina dei Campi (dal nome di uno dei formati della pasta), che ha dato vita anche ai profili facebook Mafaldina Dei Campi e twitter @mafaldinadc, utilizzando l’omonimo avatar. Poi, visto che esportiamo in molti Paesi e abbiamo venduto molto in Gran Bretagna è nato anche il blog in inglese, Linguina dei Campi, proprio dedicato a loro. Solo da due anni abbiamo aperto anche la pagina Facebook Pastificio dei Campi anche se continuiamo ad utilizzare molto l’avatar Mafaldina perché abbiamo notato che gli utenti sono più propensi a interagire con una persona piuttosto che con una pagina”.
Oggi molti usano i social ma voi siete stati lungimiranti a intuirne le potenzialità già sette anni fa.
“In realtà, quando nel 2009 abbiamo cominciato la produzione, i social stavano esplodendo e abbiamo capito che era il momento giusto per investire tutto sul web: all’inizio abbiamo volutamente evitato la comunicazione tradizionale sulla carta stampata, che è avvenuta solo di recente”.
E come hanno reagito i giornalisti abituati alle tradizionali campagne di comunicazione?
“Molto bene per fortuna perché molti sono sempre connessi sui social quindi è stato molto semplice e immediato comunicare con loro. Ogni mese organizziamo da noi in azienda un evento dedicato a giornalisti e blogger del settore in collaborazione con l’associazione Jeunes Restaurateurs d’Europe: invitiamo uno chef a passare una giornata con noi per conoscere i nostri prodotti e i metodi di lavorazione. A fine giornata, lo chef, prepara un menù con i nostri formati di pasta che viene degustato dai giornalisti presenti. Sono serate sempre molto apprezzate!”.
Quali contenuti veicolate su Twitter e quali su Facebook?
“Il primo è molto veloce e diretto e ci serve soprattutto per avvisare gli utenti dei nostri eventi o delle iniziative a cui partecipa l’azienda in tutto il mondo anche se Facebook si presta di più alla nostra esigenza di storytelling. Attorno al mondo della pasta si è creata una vera e propria community alla quale proponiamo ricette, consigli per cucinare i nostri diversi formati, notizie sull’azienda o più in generale sul mondo dell’enogastronomia. Oppure forniamo informazioni pratiche su dove trovare la pasta visto che è un prodotto di nicchia e non si trova ovunque”