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Threads di Meta entra nel fediverso

Meta lancia Threads nel fediverso: si potrà leggere anche i post e le risposte originate da altre piattaforme

È l’unione di due parole inglesi federate, cioè federato, e universe, universo. In italiano diventa fediverso, traduzione da “fediverse” e per capire cosa è non basta l’immagine di internet come una ragnatela. Il fediverso è un insieme di server interconnessi tra loro ma indipendenti, su cui gira lo stesso protocollo. I server sono computer sparsi per il mondo. Cosa contengono? Dati, di cui sono fatti i siti, le app, i video e tutto ciò che offre il web. I protocolli sono invece l’insieme di regole che permettono a due entità come possono comunicare tra loro. Un esempio? Un utente che usa Yahoo come servizio di posta e un altro usa Gmail, sono in grado di comunicare attraverso una email. Questo perché entrambi i provider utilizzano lo stesso protocollo. 

Meta qualche giorno fa ha annunciato che gli utenti di 18 anni in su possono attivare la condivisione “fediverso” sul proprio profilo Threads. In pratica Threads – che richiama molto il mondo di X-Twitter – permetterà di leggere al suo interno anche i post e le risposte da altre piattaforme, come Mastodon.

“Le persone dai 18 anni in su che hanno profili pubblici di Threads in oltre 100 paesi possono attivare la condivisione al fediverso – scrive Meta -. Se attivi la condivisione con il fediverso, le persone su altri server fediverso saranno in grado di cercare e seguire il tuo profilo Threads, vedere e interagire con i tuoi contenuti e condividere i tuoi contenuti con chiunque all’esterno o al loro server”.

Un social network aperto e trasversale, insomma. Non si dovrà passare da un’app all’altra per visualizzare i contenuti postati nei vari account ma si potrà restare nella singola applicazione per rispondere ai commenti. Tecnicamente, il fediverso è reso possibile dall’utilizzo di un protocollo comune, nel caso di Threads e Mastodon si tratta di ActivityPub. L’obiettivo è quello di creare una rete di social media aperta e decentralizzata, non sostentata da un’unica azienda, come accade oggi con i vari Facebook, Instagram e X.

“Il social networking aperto rende i contenuti più facilmente accessibili su tutti i server – sottolinea Meta -. Ad esempio, se attivi la condivisione con il fediverse, significa che il tuo profilo e i tuoi post Threads saranno accessibili anche da altri server, permettendoti di raggiungere nuove persone senza ulteriori sforzi”.

Meta aveva già da qualche mese cominciato a testare l’integrazione del fediverso, precisamente nel dicembre 2023. Una prima versione fu lanciata negli Stati Uniti poco dopo. Adesso è realtà in oltre 100 paesi.

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