Si sa, l’epoca di internet ha rivoluzionato il modo in cui si va in vacanza. La crisi delle agenzie di viaggi e la possibilità di prenotare voli e alloggi con un click non è però l’unica misura del cambiamento. Le vacanze si sono fatte sempre più social e coniugano la possibilità di entrare in contatto con le persone sparse in tutto il mondo e le esigenze di chi ama viaggiare, spesso low cost. Sono infatti sempre più numerose le piattaforme web che permettono di creare profili personali, finalizzati a trovare soluzioni su misura per organizzare le proprie vacanze.
Un esperimento magistralmente riuscito è quello della sempre più nota Airbnb.com, il sito degli Affittacamere privati 2.0, che offrono sistemazioni a prezzi generalmente contenuti per tutti i gusti, ma proprio tutti: dormire in una house boat ormeggiati lungo i canali di Amsterdam, in una roulotte in California, in una casetta sull’albero in Toscana, in una casa stregata o semplicemente in una tranquilla e ben arredata cameretta nel quartiere più alternativo di Londra diventa possibile grazie a questo strumento. Per accedere alla community di Airbnb occorre creare un proprio profilo, caricare una foto, raccontare qualcosa di se stessi e poi iniziare la ricerca. Chi ospita, gli host, hanno un account consultabile a loro volta. L’affare si conclude tramite messaggi privati ed il sito sollecita la risposta veloce da parte degli host, di cui è possibile consultare le recensioni.
Se il budget è inferiore ma non lo è la voglia di viaggiare e di conoscere, una buona soluzione è quella di cercare ospitalità su couchsurfing.org. “Hai molti amici sparsi in tutto il mondo, solo che non li hai ancora conosciuti”, è il motto di questa community che offre la possibilità di essere ospitati in tutto il mondo e magari ricambiare, anche se si ha a disposizione solo un divano, appunto. L’editing del profilo e la capacità di ispirare fiducia risultano ancora una volta fondamentali, soprattutto dato il rapporto non commerciale che lega host e hosted. Molto importante è anche rendere la nostra città attraente se si decide di essere host ed informare i membri della community sugli eventi e i punti di interesse nelle vicinanze.
Per chi è interessato a esperienze che coniugano il viaggio e il lavoro all’estero la soluzione è workaway.info, l’idea di base è semplice: poche ore di onesto lavoro in cambio di vitto e alloggio gratuiti. Gli host e i workawayers hanno un profilo che deve contenere notizie sullo stile di vita, i lavori richiesti, quelli accettati e la tipologia di alloggio offerto.
Social networks anomali, sfruttano il web e il contatto virtuale solo come primo step che dovrà avere corrispondenza nella realtà. Il dubbio però può sorgere spontaneo: come si fa a essere sicuri di non aver a che fare con malintenzionati? Come fidarsi e accogliere stranieri a casa propria? La risposta è la community stessa. Né gli host né gli hosted avrebbero nessun interesse nell’assumere comportamenti scorretti, questo porterebbe solo cattive recensioni e soprattutto romperebbe la reciproca fiducia, che è tutto ciò su cui si basa il bene di entrambe le parti nel periodo del soggiorno.
Buon Viaggio!