Click farm e ascolti falsati possono essere categorizzati come una truffa. Ma di cosa si tratta?
Sui social network, il fenomeno click farm si associa alla forma di compravendita di like alle pagine, follower, interazioni e commenti o visualizzazioni su piattaforme. Anche se non è chiaro quando le click farm abbiano iniziato ad estendersi, gli esperti di tecnologia avevano già nel 2007 parlato di gang virtuali gestite da Paesi a basso reddito.
Jack Latham, fotografo documentarista britannico, ha visitato lo scorso anno le industrie del click in Vietnam. Nella sua opera recente Beggar’s Honey, mostra le immagini degli interni di queste vere e proprie fattorie con varie postazioni di lavoro, tra le quali scrivanie, impalcature, catene di montaggio. “Erano tutte come startup della Silicon Valley – ha detto il fotografo alla CNN – C’era un’enorme quantità di hardware… interi muri di telefoni”.
Le streaming farm falsano gli ascolti
Il termine streaming farm, che deriva appunto dal concetto di click farm, indica un edificio in cui diversi dispositivi connessi compiono le stesse azioni. Le streaming farm, presenti in gran parte in Asia e Sud America, sono gestite da diversi lavoratori pagati un centesimo per clic.
Si tratta di un processo simile a quello dei bot automatizzati ma, nel caso dell’industria musicale, gli account gestiti da persone fisiche riproducono in loop lo stesso brano. Negli ultimi anni Spotify, come anche Apple Music, ha adottato delle pratiche per rilevare gli ascolti sospetti. Le attività insolite sono dunque monitorate con l’obiettivo di valutare le pratiche scorrette.
Spotify scrive sul suo blog:
“Quando identifichiamo casi confermati di streaming artificiale o di manipolazione degli ascolti, prendiamo provvedimenti che possono includere il trattenimento delle royalties associate, la correzione dei numeri di streaming pubblici e misure per garantire che la popolarità dell’artista o della canzone si rifletta accuratamente nelle nostre classifiche. In alcuni casi, possiamo rimuovere gli stream artificiali confermati dai dati prima che la dashboard di Spotify for Artists si aggiorni; in altri casi, è possibile che l’utente continui a vedere picchi di streaming artificiali nei dati di Spotify for Artists, anche se le royalties associate potrebbero essere trattenute. Spotify si riserva inoltre il diritto di rimuovere dalla piattaforma i contenuti manipolati in caso di streaming artificiale ripetuto o evidente”.
Le streaming farm possono sembrare un modo rapido per influenzare i fan, ma vanno a svantaggio, oltre che degli altri artisti, anche della credibilità. Un musicista che “compra” i fan artificiali, una volta scoperto, non sarà più considerato come una stella della musica ma come “quello che compra i fan”.
