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AGID e ACN a vigilare sull’intelligenza artificiale italiana

vigilanza italiana su intelligenza artificiale

ACN (Agenzia per la cybersicurezza nazionale), autorità a tutela degli interessi nazionali in materia di cybersicurezza, e AGID (Agenzia per l’Italia digitale), autorità a sostegno dell’innovazione digitale del Paese, saranno preposti a vigilare sull’intelligenza artificiale italiana.

Il Disegno di Legge 

Alessio Butti, sottosegretario all’innovazione, aveva annunciato già la settimana che precedeva la Pasqua,  il disegno di legge italiano sull’intelligenza artificiale e  quindi sugli organi preposti alla vigilanza. Di fronte al tanto atteso disegno di legge, allo stesso Butti preme il confronto in Parlamento, così come quello con esperti del settore attraverso le tante audizioni.

Intelligenza Artificiale e Privacy

Il Governo, quindi, ha deciso e non senza polemiche. A sollevarle il Garante per la privacy che scrive a Governo e Parlamento sostenendo come sia necessario individuare Autorità di vigilanza indipendenti e imparziali.Il Garante per la protezione dei dati personali possiede i requisiti di competenza e indipendenza necessari per attuare il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale coerentemente con l’obiettivo di un livello elevato di tutela dei diritti fondamentali. La sinergia tra le due discipline e la loro applicazione da parte di un’unica Autorità è quindi determinante per l’effettività dei diritti e delle garanzie sanciti, suggerendo in proposito una riflessione a Parlamento e Governo”. È quanto si legge sul sito del Garante, a firma del Presidente, Pasquale Stanzione.

Il Garante ritiene che il requisito di indipendenza sia di fondamentale importanza per il legame non trascurabile tra intelligenza artificiale e protezione dei dati. 

L’AI Act, ricorda il Garante, si fonda sull’articolo 16 del Trattato sul funzionamento dell’Unione europea, che è la base giuridica della normativa di protezione dei dati, e lo stesso Regolamento sull’intelligenza artificiale prevede il controllo delle Autorità di protezione dei dati personali su processi algoritmici che utilizzino dati personali.

Un tema che la nostra redazione aveva già affrontato nell’intervista a Francesco Di Costanzo, presidente di Fondazione Italia Digitale. Di Costanzo aveva sottolineato in quell’occasione la necessità di muoversi in un contesto etico e di corretto utilizzo, restano però molti dubbi su quanto questo approccio possa davvero sviluppare l’economia e le aziende innovative europee. Oltre alle regole, serve una politica industriale europea su innovazione e digitale.

Non ci resta che attendere la discussione parlamentare per conoscere gli esiti sul nodo della vigilanza, tenendo ben presente che è parte integrante della stessa strategia dell’AI Act. Attendiamo trepidanti!

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