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Privacy sul pc: gli italiani navigano in incognito e coprono la webcam

Utenti sempre più attenti alla propria privacy online: ispirati anche da serie TV come Black Mirror, coprono le webcam e utilizzano la navigazione in incognito per proteggersi dalle minacce digitali.

Proteggere la propria privacy online è diventato un imperativo per molti italiani. L’uso crescente della tecnologia e delle piattaforme digitali ha sollevato preoccupazioni sempre più forti sui rischi connessi alla sicurezza dei dati personali. Una consapevolezza che sta spingendo gli utenti a utilizzare modalità di navigazione in incognito, coprire le webcam dei propri dispositivi e adottare misure aggiuntive per proteggersi dalle minacce digitali. 

Navigazione in incognito: un primo strato di protezione

Per molti la navigazione in incognito rappresenta una prima difesa per tutelare la propria privacy online. Questa modalità permette di non salvare cronologia, cookie e dati di navigazione sul dispositivo, dando l’impressione di muoversi nel web in modo anonimo. Ma attenzione: la protezione offerta è solo parziale.

Navigare in incognito nasconde le attività sul dispositivo in uso, ma non impedisce ai provider Internet o ai siti visitati di tracciare il traffico. Inoltre, colossi del web come Google e Facebook possono continuare a monitorare gli utenti attraverso vari sistemi di tracciamento. L’illusione di anonimato che offre la modalità incognito potrebbe, quindi, risultare meno rassicurante di quanto si creda.

Webcam coperte: la paura di essere spiati diventa reale

Sempre più utenti scelgono di coprire la webcam del proprio computer con del nastro adesivo o dispositivi appositi. Una pratica che potrebbe sembrare eccessiva, ma che ha radici profonde in un timore sempre più diffuso: quello di essere spiati attraverso la telecamera del proprio dispositivo, proprio come avviene nell’episodio “Shut Up and Dance” della famosa serie Netflix Black Mirror.

In questo episodio, il protagonista viene spiato da hacker anonimi che prendono il controllo della sua webcam, registrando immagini compromettenti a sua insaputa. Successivamente, viene ricattato e costretto a compiere una serie di azioni degradanti e pericolose. Questo scenario, apparentemente fantascientifico, riflette timori reali: diversi casi di cronaca infatti hanno dimostrato quanto sia facile, per hacker esperti, prendere il controllo delle webcam altrui.

VPN e strumenti di sicurezza: la risposta alla sorveglianza

Oltre alla navigazione in incognito e alla copertura delle webcam, sempre più utenti in Italia si affidano a strumenti di sicurezza avanzati come le VPN (Virtual Private Network). Questi servizi creano un “tunnel” sicuro tra il dispositivo e Internet, rendendo molto più difficile per terze parti tracciare le attività online e offrendo un ulteriore livello di protezione rispetto alla modalità incognito.

Anche l’adozione di password complesse, l’autenticazione a due fattori e l’uso di software antivirus aggiornati stanno diventando pratiche comuni. La paura di essere spiati infatti non è l’unica ragione che spinge a proteggere la propria privacy online: il crescente numero di truffe, furti d’identità e violazioni dei dati ha aumentato la consapevolezza dei rischi legati alla sicurezza informatica.

La pandemia da COVID-19 ha accelerato l’uso delle tecnologie digitali, costringendo milioni di persone a trasferire gran parte delle loro attività lavorative, sociali e personali online. Con l’aumento dell’esposizione al digitale, è cresciuta anche l’urgenza di proteggere i propri dati da potenziali minacce.

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