“Non si può più ignorare l’enorme influenza che i social network esercitano oggi alla stregua di un vero e proprio parlamento aperto a tutti, eliminando barriere e offrendo un luogo prezioso di incontro”. Non sono le parole di un guru del web, ma solo il ringraziamento per l’attività svolta in rete da parte dello sceicco Mohammad bin Rashed al Maktoum, vice presidente degli Emirati Arabi Uniti. Il leader medio orientale, con tre milioni di followers su Twitter e almeno altrettanti sulle pagine di Facebook, Google+ e Instagram, risulta essere il settimo leader politico più seguito al mondo sui social secondo Twiplomacy 2014, uno studio che viene condotto ogni anno da Burson-Marstellar, società di consulenza newyorkese. Con un’attività sulle piattaforme Twitter e Facebook che risale al 2009, lo sceicco ha raccolto sui social network opinioni e commenti sui programmi politici e sociali, ottenendo un riscontro numerico notevole se si considera anche che la popolazione degli Emirati supera di poco i nove milioni complessivi e la stessa Dubai vanta tre milioni di persone. Lo sceicco Mohammad è in buona compagnia in questa graduatoria, guidata dal Presidente degli Stati Uniti Barack Obama con 43 milioni di followers e da Papa Francesco con 14 milioni. A seguire il Presidente indiano Narendra Modi, quello indonesiano Susilo Yudhoyono e la Casa Bianca. Il risultato raggiunto dallo sceicco Mohammad ha peraltro contribuito allo sviluppo turistico in grande stile di Dubai e degli Emirati Arabi, diventati nell’arco degli ultimi dieci anni una delle mete turistiche più ambite a livello internazionale. Nella “top ten” figurano altri leader politici medio orientali, come il turco Recep Tayyip Erdogan e la regina Rania di Giordania, unica donna della speciale classifica.