Undici proposte rivolte al governo, alle istituzioni e ai partiti perché la trasformazione digitale sia davvero una priorità per l’Italia e su questo ci sia un corretto uso delle competenze e delle risorse disponibili. È l’appello che lancia la Fondazione Italia Digitale, che ha sede a Firenze e tra i fondatori ha l’Istituto Piepoli, mettendo in fila più proposte. Si va dall’idea di inserire nella Costituzione la cultura digitale e l’educazione al digitale, oltre all’accesso alle nuove tecnologie, fino alla richiesta di un ministero ad hoc perché – come ha sottolineato il presidente della Fondazione, Francesco Di Costanzo – “È impensabile che il governo non abbia un ministero dedicato, pensando a un ministro con portafoglio che abbia leve esecutive ed economiche da dedicare ai temi dell’innovazione”.
Altra proposta è di investire nelle competenze infrastrutturali digitali e di modernizzare il mercato del lavoro visto che oggi – come ha riferito la Fondazione in un incontro con i giornalisti, citando alcuni dati da rilevazioni – 7 italiani su 10 usano il digitale per formazione e didattica.
Obiettivo a monte è, inoltre, rendere il digitale popolare cioè alla portata di tutti ed essere presenti nei luoghi del quotidiano (dai supermercati ai teatri fino agli stadi) perché le nuove tecnologie – a partire dalle applicazioni dell’intelligenza artificiale – siano realmente conosciute e utilizzate da tutti. Un altro punto riguarda il coinvolgimento della pubblica amministrazione visto che 9 italiani su 10 – riferisce ancora la Fondazione – ritiene una priorità che le pratiche burocratiche e gli accessi ai servizi siano sempre più on line. Non manca la proposta di una legge intesa come una riforma della comunicazione pubblica in senso digitale che arrivi al riconoscimento della figura professionale dell’esperto in comunicazione e informazione digitale.