Acronimi, abbreviazioni e altre aberrazioni linguistiche come caratteristica dominante del linguaggio dei social network? Magari spesso e volentieri osteggiati o quanto meno guardati con distacco dagli esegeti del linguaggio più puro? Neanche per idea. Gli estremi si attraggono nella comunicazione 2.0, ed è così che l’Accademia della Crusca, istituto di stampo ottocentesco di per sé nato per diffondere e tutelare la purezza e la correttezza della lingua italiana, è sbarcata con grande seguito sui social. L’Accademia ha scelto per questo scopo Facebook e Twitter, cercando di far interagire quanto più possibile le due piattaforme senza mai confonderle e anzi sfruttando al massimo la loro potenzialità comunicativa. In poco meno di due anni dal primo tweet effettivo, gli accademici online della Crusca hanno così raggiunto i 17 followers, che sono andati a condividere temi, discussioni e commenti con le migliaia di utenti che si sono pure registrati sull’account della pagina Facebook e su quello del canale YouTube, che l’Accademia ha aperto insieme agli altri in occasione della ricorrenza dei quattrocento anni del Dizionario della Crusca. Come conciliare il linguaggio dei social e dei new media in generale con la purezza linguistica degli accademici? Questa la sfida affascinante che evidentemente ha interessato e interessa così tante persone. A conferma della vitalità del popolo della rete, che ha sposato in pieno ad esempio l’iniziativa delle cartoline digitali su Facebook, simili a quelle vere, ciascuna delle quali accompagnata da un quesito sulla lingua italiana. Notevole il seguito, con relative risposte e rilancio della campagna su Twitter. C’è ancora fame di buon italiano, questo è evidente e pure confortante. L’Accademia della Crusca prosegue il suo lavoro di supporto e guarda al futuro, magari utilizzando uno “smile”!