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Tommy Hilfiger lancia le vetrine che permettono di provare i vestiti con la realtà aumentata

Tommy Hilfiger Vetrina realtà aumentata

Ecco il valore strategico della realtà aumentata nella relazione con il cliente

Il famoso brand di abbigliamento statunitense mette un piede nel mondo della realtà aumentata e lo fa creando, in collaborazione con Zero10, azienda specializzata in “specchi intelligenti”, una vetrina che permette di provare i vestiti direttamente fuori dal negozio.

La novità è stata introdotta, per ora, solo in alcune città tedesche, e si fonda proprio sulla tecnologia della realtà aumentata. Passando davanti alla vetrina, infatti, il vestito “si mette” in automatico addosso, facendolo provare involontariamente al passante senza che questo debba necessariamente entrare nel negozio. 

Ma qual è il valore strategico della vetrina con realtà aumentata di Tommy Hilfiger?

Aldilà del valore comunicativo dell’innovazione promossa dal brand statunitense, che ha attirato l’attenzione di esperti e appassionati di moda su di sé, sono molteplici gli aspetti su cui incide la vetrina intelligente. 

Sicuramente parte dell’innovazione risiede nella relazione con il cliente: l’effetto sorpresa che subisce chi passa davanti alla vetrina e vede indossato il vestito su di sé provoca una familiarizzazione involontaria e naturale con il prodotto che fa aumentare la probabilità di entrare nel negozio.

Al tempo stesso, in quello che si definisce visual merchandising, ossia l’insieme di strategie che stimolano un processo sensoriale nel cliente, la memoria e la percezione sono fondamentali: con le vetrine AR la probabilità che il cliente percepisca l’emozionalità del prodotto e memorizzi il momento aumenta, facendo crescere di conseguenza anche la probabilità che possa completare il processo di acquisto, immediatamente o in un secondo momento.

Da ultimo, il principio dell’innovativo strumento di Tommy Hilfiger ha molte affinità con le caratteristiche proprie dei contenuti social. Nel marketing digitale, infatti, l’obiettivo chiave è quello di catturare l’attenzione dell’utente, spesso nel giro di pochi secondi, per far si che possa stoppare lo scrolling e approfondire ciò che con quel contenuto si intende vendere. Con la vetrina AR il concetto di base è lo stesso, il c.d. stop scrolling, questa volta però in real life. L’obiettivo è catturare l’attenzione di chi sta passeggiando interrompendo lo “scrolling fisico” tra le vetrine. 

Future applicazioni del virtual try-on

Modalità di virtual try-on non sono di certo nuove, basti pensare allo strumento messo a disposizione sul sito web di Ray-Ban o GrandVision per provare gli occhiali direttamente dal proprio dispositivo mobile. Tuttavia, le applicazioni della realtà aumentata nei negozi fisici apre a infinite possibilità: una su tutte la possibilità per i clienti di evitare lunghe attese ai camerini o taglie mancanti, provando direttamente il capo d’abbigliamento tramite AR

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