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Active listening: è vero che gli smartphone ci ascoltano?

Da qualche anno circola una teoria che ci mette un po’ tutti in allarme: i nostri smartphone ci ascoltano di nascosto? Quante volte, dopo aver parlato di un prodotto o un argomento, ci siamo ritrovati a visualizzare annunci pubblicitari su quel tema? Coincidenza o prova che i nostri dispositivi stanno registrando le nostre conversazioni? Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza su questo argomento.

La teoria del complotto: siamo davvero ascoltati?

L’idea che gli smartphone ci ascoltino è basata su una semplice osservazione: spesso, dopo aver parlato di un prodotto, compare una pubblicità correlata sui social media o in altre app. Molti utenti si chiedono se i microfoni degli smartphone siano attivi in ogni momento, pronti a captare ogni parola che diciamo. Ma la realtà è un po’ più complessa.

Dal punto di vista tecnico, gli smartphone sono progettati per attivare i microfoni solo quando un’applicazione autorizzata lo richiede, come ad esempio l’assistente vocale (Siri, Google Assistant, Alexa). Quando diciamo “Hey Siri” o “Ok Google”, il microfono si attiva per ascoltare il comando successivo. Tuttavia, questo non significa che gli smartphone stiano ascoltando ogni conversazione in ogni momento.

Cosa dicono i giganti della tecnologia?

Le grandi aziende tecnologiche, come Google, Apple e Facebook, negano categoricamente di ascoltare le conversazioni private degli utenti per fini pubblicitari. Secondo loro, i dati raccolti provengono da ciò che facciamo online: le ricerche su Google, i video guardati su YouTube, le interazioni sui social media, le applicazioni utilizzate e così via. Questi dati vengono analizzati per mostrarci annunci mirati.

Ma allora, perché sembra che gli annunci siano così in linea con le nostre conversazioni? Il motivo potrebbe essere più semplice di quanto pensiamo. Gli algoritmi che gestiscono la pubblicità online sono estremamente sofisticati e in grado di prevedere ciò che ci interessa anche solo basandosi sulle nostre abitudini di navigazione e interazione digitale. Inoltre, spesso parliamo di argomenti che sono già stati oggetto delle nostre ricerche online, senza nemmeno rendercene conto.

Ma è davvero impossibile che ci ascoltino?

Anche se le grandi aziende negano di ascoltare le nostre conversazioni private, è importante considerare che tecnicamente sarebbe possibile. Gli smartphone hanno microfoni sempre attivi per gli assistenti vocali, e molte app richiedono accesso al microfono per funzionare correttamente. Ciò significa che, in teoria, i nostri dispositivi potrebbero ascoltare le conversazioni, ma farlo senza il consenso degli utenti rappresenterebbe una grave violazione delle normative sulla privacy, come il GDPR in Europa.

In passato, sono stati scoperti casi in cui app di terze parti accedevano al microfono senza un consenso chiaro degli utenti, ma questi episodi sono stati rapidamente risolti grazie all’intervento delle autorità di regolamentazione e alle nuove politiche di sicurezza adottate dai produttori di smartphone e dalle piattaforme di distribuzione delle app.

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