Immaginiamo un ospedale del futuro in cui medici, pazienti e personale utilizzano in modo integrato sistemi di intelligenza artificiale. Non stiamo parlando di una fantascienza distante, ma di un orizzonte che si avvicina rapidamente. E per navigare in questo nuovo mondo, c’è sempre più bisogno di linee guida e indicazioni all’uso chiare.
Per questo motivo anche il Garante della Privacy ha condiviso nelle ultime settimane un “Decalogo per la realizzazione di servizi sanitari nazionali attraverso sistemi di Intelligenza Artificiale“. Sicurezza dei dati, trasparenza, monitoraggio, privacy sono i temi ricorrenti nel documento che mira a fornire un indirizzo sullo sviluppo dei servizi.
Una bussola per non navigare a vista, suddivisa in dieci punti:
- Basi giuridiche del trattamento
- Principi di accountability e di privacy by design e by default
- Ruoli
- Principi di conoscibilità, non esclusività e non discriminazione algoritmica
- Valutazione d’impatto sulla protezione dei dati
- Qualità dei dati
- Integrità e riservatezza
- Correttezza e trasparenza
- Supervisione umana
- Ulteriori profili rispetto alla disciplina sulla protezione dei dati personali connessi alla dignità e all’identità personale
Con chiaro riferimento agli obblighi deontologici alla base delle professioni sanitarie, il Decalogo ha come obiettivo quello di garantire che l’AI si presenti come un’innovazione in grado di migliorare la qualità delle prestazioni del Servizio Sanitario Nazionale “senza ripercussioni negative in termini sociali, deontologici, etici per l’interessato e sugli aspetti legati alla responsabilità professionale”.