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Dalla rete un aiuto per la depressione post parto, nasce il social Rebecca Blues

E’ stato presentato a Roma il Progetto “Rebecca Blues”, il primo social network espressamente dedicato alla cura della depressione pre e post partum delle mamme e alla protezione dei figli da forme di depressione che ne conseguono. Si tratta di uno strumento per dispositivi mobili scaricabile gratuitamente su smartphone e tablet che è stato realizzato per rendere più solido e affidabile il rapporto tra medico e paziente. In questo modo le donne incinte e tutte le mamme che lo vorranno potranno così iniziare un percorso di formazione e supporto che permetta un monitoraggio continuo con il proprio medico. Il social network si prende cura di un fenomeno spesso nascosto ma di grande impatto sociale, definito anche “maternità a basso funzionamento”. Casistiche e disagi di tipo diverso che finiscono spesso per provocare danni anche permanenti ai figli. I dati lo testimoniano. Una mamma su sette (80.000 in totale) che ogni anno si ammalano di depressione pre e post partum, solo una su quattro di queste riceve un trattamento adeguato lasciando quindi almeno 60.000 di loro praticamente sole ad affrontare i problemi del disagio. Problematiche spesso acuite dal senso di inadeguatezza e vergogna che impedisce alle donne di cercare spontaneamente un aiuto. Antonio Picano, dirigente psichiatra dell’Ospedale San Camillo di Roma, ha fondato l’associazione “Strade Onlus” proprio per affrontare questi problemi e accompagnare le donne in una fase delicata. Su iniziativa della stessa associazione e di Rebecca Fondazione è nato appunto il Progetto “Rebecca Blues”, il cui programma partirà dal San Camillo di Roma per poi cercare una diffusione su scala nazionale. Tra i servizi tecnologici utilizzati anche filmati di YouTube formativi per la mamma, la famiglia, il partner ma anche per i professionisti del settore che prenderanno parte al progetto.

 

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