9 settembre 2024, Bruxelles, Mario Draghi, ex presidente della Banca Centrale Europea e primo ministro italiano, ha presentato il rapporto sul futuro della competitività dell’UE, con un focus particolare sul settore tecnologico. Secondo Draghi le norme sono ostacolo alla competitività. Il rapporto Draghi propone una profonda revisione alla politica industriale e di concorrenza dell’UE. Draghi propone significativi investimenti nel settore tecnologico. E a partire proprio da questo, l’ex premier ha sottolineato come le attuali norme, tra cui l’AI Act e il GDPR, possano rappresentare ostacoli per l’innovazione e la competitività europea.
Nel rapporto si legge ”nonostante le loro intenzioni siano lodevoli, la loro complessità e il rischio di sovrapposizioni e incongruenze possono compromettere gli sviluppi nel campo dell’intelligenza artificiale”.
Le norme UE ostacolo alla competitività
L’AI Act è stato introdotto dall’UE per garantire lo sviluppo responsabile delle tecnologie AI. Secondo Draghi, però, le regole potrebbero rallentare la crescita delle aziende tecnologiche, soprattutto per le startup e le piccole imprese che non hanno le risorse per soddisfare gli standard più severi. Draghi ha affermato che è importante che le aziende mantengano un equilibrio tra la tutela dei cittadini e la possibilità di innovare.
Anche il GDPR, pilastro per la tutela della privacy dei cittadini europei, è visto come un ostacolo. Draghi ha mostrato come il GDPR porrà notevoli restrizioni alla gestione dei dati personali, riducendo così la competitività delle aziende europee rispetto ai concorrenti internazionali. La difficoltà di destreggiarsi nella complessità della legislazione fa sì che molte aziende ritardino l’introduzione di nuove tecnologie, mettendo l’Europa in una posizione di svantaggio nel mercato internazionale.
Elon Mask ha commentato in un post su X “La critica di Mario Draghi è accurata: una revisione approfondita dei regolamenti dell’Ue per eliminare le norme inutili e snellire le attività in Europa rivitalizzerebbe la crescita e rafforzerebbe la competitività. Le cose dovrebbero essere legali di default, piuttosto che illegali di default”.
Le sfide poste da normative come l’AI Act e il GDPR devono essere affrontate con una visione che promuova innovazione senza compromettere i diritti fondamentali. Le osservazioni di Draghi mettono in luce un dibattito fondamentale: come può l’Europa superare la contrapposizione innovazione/diritti delle persone? La risposta è a portata di mano: WHATEVER IT TAKES!