Facebook non molla e continua la sua battaglia legale negli Stati Uniti per difendere la privacy dei propri utenti. Si tratta di una richiesta del governo americano che risale allo scorso anno ma che è stata resa nota solo recentemente secondo la quale il procuratore distrettuale di Manhattan ha richiesto al social network l’accesso ai dati degli account di quasi 400 persone. E’ cominciato così un duro botta e risposta in tribunale, con Facebook che si è subito opposto alla richiesta e la pronta risposta di un giudice federale di New York, che ha ritenuto il network comunque depositario dei dati di quegli utenti che sono poi l’obiettivo delle indagini stesse. In ballo insomma importanti principi riguardanti i diritti alla violazione della privacy, se lo stesso giudice aveva addirittura pensato di spingersi oltre, intimando a Facebook di non informare i propri iscritti interessati da queste ricerche. Il cammino di questa autentica battaglia legale di principio sull’utilizzo dei social sembra ancora lungo, con il grado di appello che sarà ora dedicato alla discussione relativa al Quarto Emendamento, che difende i cittadini da perquisizioni, arresti e confische ritenute non ragionevoli. Una decisione, quella che ne scaturità, che potrebbe avere alla fine ripercussioni significative sull’uso stesso del più popolare social network.
Antonio Lionetti