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#instapalio, da un tag nascono un libro e una mostra di successo

Una tradizione secolare con i suoi riti lenti e immutabili e una città gelosa della sua festa. A prima vista niente di più lontano dalla concezione di un social che si aggiorna in tempo reale e attraverso le immagini ti mette in vetrina in tutto il mondo. Eppure se metti insieme Instagram e il Palio di Siena nasce Instapalio, una storia di successo partita da un’immagine e un’idea di Marco Cheli (@mcbrainsmc), graphic designer senese con la passione per le foto e Antonio Cinotti (@antoncino), social media strategist e responsabile della community degli Instragramers senesi.

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Marco, quella di Instapalio è una storia nata quasi per caso, da un tuo scatto pubblicato su Instagram che fa il pieno di ‘like’ e dalla voglia di raccontare il Palio da un’angolatura diversa…

In realtà Instapalio nasce nella mia testa diversi anni fa, quando ancora Instagram non valeva minimamente quel miliardo di dollari che un tipo di nome Zuckerberg ha deciso di spendere per portarselo a casa. Siamo abituati a ricevere una quantità d’immagini impressionante sull’argomento Palio di Siena, soprattutto nei giorni immediatamente successivi alla corsa. Ma queste immagini, a mio parere hanno un difetto, sono tutte uguali: ci sono quelle fatte meglio e quelle fatte peggio, ma il punto di vista è sempre il solito. Senza considerare poi che raccontano solo una minima parte di quella che è la nostra festa. Quindi, nel 2007, mi sono messo in testa di lavorare ad una pubblicazione utilizzando soltanto scatti fatti dalla gente comune con le fotocamere digitali. Diciamo che era solo uno dei tanti progetti nel cassetto, finché non c’è stato l’avvento degli smartphone e il boom dei social network. Instagram è arrivato al momento giusto. mi ha permesso infatti di bypassare tutta la procedura di reperimento del materiale fotografico, riuscendo in questo modo a realizzare il mio progetto. Quello che volevo fare io era semplicemente raccontare il Palio di Siena con le immagini di chi la festa la fa e la vive. Su Instapalio si possono vedete scatti fatti in momenti al limite dell’intimità del Palio e delle Contrade, momenti che un fotografo non potrà mai immortalare semplicemente perché non può essere presente. A essere presente è invece il protagonista della foto che non fa altro che tirare fuori il telefono dalla tasca e bloccare l’attimo: niente di più semplice.

Le immagini sono finite in un libro ma le foto del Palio di Siena devono sottostare a un regolamento di tutela dell’immagine della festa…

Il Consorzio per la Tutela del Palio ha approvato subito il progetto pur riservandosi il diritto di un ultimo controllo sul materiale scelto. Sulle immagini della corsa c’era un veto a causa dei diritti d’autore ma paradossalmente non ce n’è stato bisogno perché di 3200 foto postate, quelle che ritraggono la corsa si contano sulle dita di una mano. Per me questa è stata una ulteriore vittoria: le immagini della corsa le prendiamo dai fotografi professionisti, ci sono apposta.

foto_copE’ il segno che i nuovi mezzi di comunicazione e una manifestazione di grande richiamo come il Palio di Siena possono ‘sbancare’?

 

Diciamo che questa è stata la nostra vera scommessa: avvicinare il mondo chiuso e geloso del Palio ad un pubblico impressionantemente grande. Basta pensare che la mia foto scattata durante le batterie è stata presa dal ‘signor Instagram’ e ripubblicata sul profilo mondiale (è una cosa di routine che fanno ogni giorno con gli eventi di ogni parte del mondo…) ma in poche ore 250mila persone hanno messo un like, numero impressionante che dopo qualche giorno si è stabilizzato a poco meno di 272mila. Questo vuol dire che da ogni parte del mondo, in pochi minuti, quindi quasi in diretta, 250mila persone hanno visto che a Siena si fa una corsa con i cavalli nella piazza principale della città. Nel nostro piccolo invece non possiamo lamentarci, quello che è nato per scommessa alla fine ha portato a casa 3200 fotografie! Quella che si vede nel libro infatti è un selezione, fatta esclusivamente a mio gusto, di circa 500 scatti fra i più rappresentativi. Instapalio non ricerca assolutamente la tecnica fotografica, cerca il momento. A mio avviso questa cosa è stata apprezzata dal target finale, i senesi appunto. Già, perché fondamentalmente Instapalio è nato per i senesi, perché solo uno che l’ha vissuto può capire il perché della foto del bambino che si tappa le orecchie… E durante la mostra è stato bello vedere come i turisti guardavano incuriositi le foto mentre i senesi se le gustavano le commentavano, si cercavano!

libro

E’ pensiero comune che i nuovi media possano uccidere la carta eppure con Instapalio avete compiuto un percorso opposto perché gli scatti pubblicati su Instagram sono diventati un libro (#instapalio13) e una mostra. Come mai questa scelta?

Questo è un tasto dolente… Il mio lavoro è quello di graphic designer, sto cercando di tenermi più lontano possibile da tutto quello che riguarda il mondo digitale: per me un lavoro è finito quando si può andare in tipografia a vedere il risultato. Motivo per cui ho insistito fino alla fine per realizzare il libro. Per quanto stampato male o con foto di bassa qualità, la carta è sempre la carta! E’ un prodotto come Instapalio rischia di rimanere freddo se sfogliato davanti ad uno schermo, rischia di non restituirti le emozioni che invece ti regala quando sfogli pagina per pagina. Questo per dire che Instapalio non è nato come un tag, ma il tag è stato semplicemente il mezzo per raggiungere lo scopo, non viceversa. La mostra è venuta di conseguenza, al momento in cui ci siamo resi conto che stava diventando un fenomeno, ed era giusto condividere con tutti quanto fatto finora.

Chi ti ha accompagnato in questo progetto?

Tutto questo non sarebbe esistito senza l’intervento di Antonio Cinotti. Lui è un social media strategist e responsabile della community degli Instragramers senesi: è stato determinante per lo sviluppo di Instapalio. Poi vorrei ringraziare tutti quelli che hanno permesso la realizzazione della mostra e del libro. Ce lo siamo siamo completamente autofinanziato (costa 15 euro e si tratta comunque di un libro di 192 pagine) e l’eventuale ricavato sarà devoluto in beneficienza.

Il prossimo Palio di Siena si corre il 2 luglio 2014: siete già pronti a ripartire?

A dire il vero siamo già partiti, ed il fatto che a metà giugno siamo già a 112 fotografie taggate la dice lunga. Speriamo di poter ripetere il successo e di ‘dover’ lavorare ad un altro volume.

Andrea Marrucci @andmarru

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