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Nomadi digitali: vantaggi, svantaggi e riconoscimento giuridico

nomadismo digitale quali i vantaggi

Chi non vorrebbe lavorare con in sottofondo lo sciabordio delle onde del mare o il brusio pacato di un cafè parigino? Ma è davvero così affascinate essere un nomade digitale? Giuridicamente chi sono i nomadi digitali?

Uno degli effetti che la pandemia ha prodotto è stato l’avanzare di un nuovo modello organizzativo di lavoro, disancorato dalla postazione fissa in azienda. Un modello secondo cui lavoro, viaggi e passioni non hanno confini, si mescolano e talvolta confondono. Un nomade digitale è un professionista che lavora da remoto e ha uno stile di vita da nomade. Per poter svolgere la sua professione un nomade digitale ha bisogno di un laptop o smartphone e di un accesso a internet, oltre alle sue competenze. E’ chiaro che alcune professioni sono predisposte per loro stessa natura ad essere nomadi. I nomadi digitali sono considerati altamente qualificati e dotati di skill digitali,  molti lavorano in campi come la programmazione informatica e l’IT, il web design, i campi creativi, l’ingegneria, la finanza e il marketing digitale e tradizionale.

Vantaggi

Numerosi sono i vantaggi dell’essere nomadi digitali. Avere la libertà di viaggiare, la possibilità di fare esperienze culturali, avere uno stile di vita semplificato riducendo al minimo le complicazioni e i possedimenti materiali. Essere immersi in un ambiente lavorativo meno stressante, in assenza di gerarchie aziendali o traffico per arrivare in ufficio. Ma gli inconvenienti sono dietro l’angolo.

Svantaggi

Il principale svantaggio è che prima o poi il nomade digitale dovrà fare i conti con la solitudine così come il perdersi avvenimenti importanti della vita dei propri cari. E’ possibile avere difficoltà nel trovare un equilibrio tra lavoro e vita personale/svago, specialmente in quei luoghi che hanno tanto da offrire. A lungo termine può rappresentare un problema anche la mancanza di una stabilità in termini di residenza e da non sottovalutare anche quella finanziaria.

Cosa dice la legge

Il riconoscimento ufficiale del “nomade digitale” è avvenuto con il Decreto Sostegni-ter (Legge 28 marzo 2022 n. 25) che ha dato un riconoscimento giuridico alla categoria definendo nomadi digitali “quei lavoratori che, per l’espletamento delle loro mansioni, necessitano esclusivamente di un computer portatile e di una connessione internet e che, quindi, possono svolgere la prestazione in qualsiasi luogo”. 

Dove paga le tasse un nomade digitale

Altra questione assai complessa è la normativa fiscale che sia applica ai nomadi digitali. Nel nostro Paese, infatti, la normativa si scontra con le convenzioni internazionali. Secondo il modello di convezione OCSE in caso di residenza in uno Stato ma di svolgimento dell’attività lavorativa in altro Stato, vige il principio di territorialità. Secondo tale principio le remunerazioni sono imponibili nello Stato in cui si svolge l’attività lavorativa. In Italia, invece, vige il principio di residenza come ‘centro degli interessi vitali’.

Essere un nomade digitale richiede competenze professionali specifiche ma anche una buona dose di filosofia zen che aiuti chiunque voglia intraprendere questo “viaggio” a barcamenarsi tra leggi e normative fiscali poco chiare.

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