Il bello di essere twitternauti più o meno compulsivi è quello di imbattersi in persone e progetti interessanti, nuovi, stimolanti. E’ così che ho incrociato il progetto Pratosmart: mi ha incuriosito, e ho seguito il link di un tweet che mi ha portato a scoprire un blog vivo, attento alla propria realtà locale con un taglio molto smart e decisamente social.
Dopo qualche anno di riflessione e studio sul tema dell’evoluzione delle aree urbane, Pratosmart nasce nel gennaio di quest’anno dalla mente di Matteo Tempestini, un ingegnere informatico intenzionato a spendere un po’ del suo tempo a servizio della sua città, Prato. “Sono convinto che Prato per cambiare davvero debba intraprendere un cammino serio verso il concetto di smartcity, ovvero una città innovativa, che prima di investire in tante macchine debba innovare la cultura della gente. Non esiste città intelligente senza cittadini intelligenti. Cittadini che abbiamo la consapevolezza di ciò che si può fare oggi anche con le moderne tecnologie per trasformare e migliorare il nostro contesto urbano”.
Contatto Matteo che mi racconta di come è nato il blog http://pratosmart.teo-soft.com che ha inglobato il suo precedente progetto, Prato Ciclabili, che dal 2012 resta ancora oggi un punto di interesse per chi parla di mobilità ciclabile.Dopo qualche chiacchiera dove mi spiega il contesto culturale dove il suo progetto si inensta, gli chiedo se è disponibile a un botta e risposta su Twitter per parlare della filosofia che lo muove a impegnarsi così tanto nella cura del sentimento di cittadinanza attiva in favore della sua città. Prato è la seconda città della Toscana, con quasi 200.000 abitanti e problematiche dovute al recente collasso dell’economia tessile unita alla necessità di forte politica di integrazione delle comunità straniere.
Ed ecco la piccola Twitter-intervista (integrale su https://storify.com/nuppolina/pratosmart), per la quale ho preso spunto dai contenuti del blog, davvero ricco e articolato, con tanti suggerimenti e proposte concrete. Ringrazio Pratosmart per aver accettato la sfida e l’esperimento!
L’hashtag è #pratosmart.
@nuppolina: Chi innova non rischia davvero mai?
@pratosmart: Chi innova se riesce crea valore sempre, se non riesce impara sempre qualcosa e accresce la sua conoscenza!
@nuppolina: PratoInstaMap un modo per raccontare la tua città?
@pratosmart: I social media e le piattaforme crowdsourcing sono uno dei modi più completi di fare open data dalle persone.
@nuppolina: E dunque i dati generati dai cittadini su un social network possono raccontare una città anche a altri…
@pratosmart: Un modo per raccontare la città di Prato ai pratesi e per dimostrare che i dati utili li generiamo noi.
@nuppolina: Cos’è il laboratorio di #pratosmart?
@pratosmart: E’ un posto per ora solo virtuale dove si provano a raccontare semplici esperienze per tutti per innovazione per la città di Prato.
@nuppolina: Smart cities: fatti o leggende?
@pratosmart: Smart cities un processo di innovazione per le nostre città, mai un obiettivo. Quindi lavorare per il processo è un fatto.
@nuppolina: E’ possibile pubblicare dati in modo semplice, da comune cittadino?
@pratosmart: Certamente. Non ne siamo consapevoli ma i nostri dati li pubblichiamo dentro i social. Per aggregarli esistono strumenti web.
@nuppolina: Riflessioni sull’agenda digitale?
@pratosmart: L’Italia è fanalino di coda per mancanza di strategie e diffusione di cultura. Si pensa che il digitale sia roba solo da tecnici.
Pratosmart è attivo anche su Facebook, Instagram, G+, Pinterest.
Francesca Cecconi (@nuppolina)