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Lo Spid sarà sostituito dalla Cie: ecco cosa sappiamo

Spid sostituito Cie

Spid e Cie: le novità in tema di identità digitale stanno per cambiare il nostro rapporto con i servizi digitali

Sarà probabilmente il 2025 l’anno di svolta per l’identità digitale nel nostro Paese. E sì, perché proprio il prossimo anno, stando a quanto dichiarato dal Dipartimento per la trasformazione digitale, l’IT Wallet diventerà accessibile a tutti, diventando il primo portafoglio digitale ad avere valore di legge che raccoglierà i documenti essenziali per il cittadino.

Ma non solo. Al debutto dell’IT Wallet si accompagnerà con ogni probabilità la cessazione dei servizi che finora abbiamo conosciuto come Spid. Ma facciamo un passo indietro. 

Cos’è l’IT Wallet?

Il Sistema di portafoglio digitale italiano (IT-Wallet), istituito con il decreto PNRR approvato il 26 febbraio di questo anno, rappresenta un passo avanti significativo nella digitalizzazione dei servizi pubblici e nell’evoluzione del rapporto tra PA e cittadini.

Nello specifico, l’IT Wallet sarà integrato all’App IO e permetterà ai cittadini di accedere e gestire vari documenti importanti come la carta di identità elettronica, la tessera sanitaria, la patente di guida e la Carta Europea della Disabilità. Tutto in un’unica piattaforma digitale. Tutto nella propria tasca a portata di clic.

Riguardo le tempistiche, stando a quanto annunciato a maggio, la prima attivazione delle versioni digitali di documenti fondamentali come la tessera sanitaria, la patente e la carta europea della disabilità era prevista entro luglio 2024. Da settembre 2024, con l’avvio di una fase di test, l’It Wallet sarà progressivamente reso disponibile a una platea più ampia di utenti. Mentre il lancio ufficiale pubblico è previsto per gennaio 2025, quando i cittadini italiani potranno scaricare l’ultima versione dell’App Io e attivare il wallet con Cie o Spid.

Perché lo Spid sarà sostituito dalla Cie?

Al centro del progetto di istituzioni di un unico portafoglio digitale c’è la Cie. La volontà del governo, infatti, è stata quella di “dare priorità alla Carta d’Identità Elettronica (CIE) riconoscendo i suoi elevati standard di sicurezza e la sua capacità di fungere da chiave universale per l’accesso ai servizi digitali”.

Non a caso, il Dipartimento per la trasformazione digitale ha condotto una campagna di comunicazione, “CIE già!”, con l’obiettivo di promuovere l’utilizzo della Cie per accedere ai servizi digitali.

Le motivazioni alla base della scelta della Cie come unica identità digitale sono abbastanza intuitive. Come dichiarato da Alessio Butti, sottosegretario di Stato con delega all’innovazione tecnologica, lo Stato “deve essere l’unico a poter disporre ed erogare certificati di identità anche digitali”. Lo Spid, al contrario, usa identity provider privati.

Vi sono inoltre, tra le due identità digitali, anche differenze di tipo pratico. Lo Spid, infatti, è attivabile solo dai cittadini maggiorenni e in possesso di un documento di identità italiano e in corso di validità.

Inoltre, per la Cie è garantito il livello di sicurezza di terzo grado, richiesto dagli standard fissati dall’Europa per l’identità digitale europea e necessario per alcune esigenze più avanzate. Lo Spid, invece, offre il terzo livello di sicurezza non in tutti i casi ma solo attraverso determinati provider

Insomma, stando così le cose, si capisce perché lo Spid sarà sostituito dalla Cie. Si tratta solo di capire se il cronoprogramma annunciato sarà rispettato o se dovremo aspettarci delle proroghe. 

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