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Turismo, è il momento di investire sui social

Tempo di vacanze, tempo di internet. Le ferie sono arrivate e sono stati sempre di più gli italiani che hanno organizzato il proprio viaggio con un clic, navigando in rete. Basta pensare che nel 2010, secondo i dati dell’Osservatorio del Turismo Unioncamere-Isnaart il 35% degli italiani si costruiva la vacanza on line mente nel 2014, secondo le indagini condotte da Swg, il numero dei viaggi organizzati e prenotati con un clic è salito al 43% (oltre 11 milioni di italiani). Numeri (al netto delle presenze straniere) che rilanciano la necessità di puntare sul turismo 2.0 per gli operatori del settore: un sito internet bello e funzionale per le prenotazioni e una presenza sui social aggiornata e ricca di contenuti saranno sempre di più imprescindibili per il successo di un’attività turistica. Certo il panorama italiano non è dei più semplici: solo il 30% delle strutture ricettive ha più di 30 camere e i “piccoli” si affidano ai siti di prenotazioni più famosi per riempire i letti, lasciando però sul piatto le commissioni a questi giganti stranieri che di fatto sfruttano l’appeal italiano per i loro incassi. E molto spesso la comunicazione social è lasciata alla buona volontà e all’improvvisazione del ‘padrone di casa’ che nei ritagli di tempo smanetta sulle varie piattaforme. Eppure chi utilizza il metodo della vacanza fai-da-te sa bene quanto siano importanti un sito internet ben fatto e dei social che possano già dar modo di ‘sbirciare’ nelle camere di un albergo accompagnati dai commenti di chi c’è stato. E senza dimenticare l’effetto di una foto postata da un ospite che è senz’altro la miglior pubblicità e può trasformarsi in future prenotazioni.

Ora però un aiuto a investire nella vetrina on line sembra finalmente arrivato attraverso il Dl Cultura, recentemente approvato dal Parlamento, grazie alla “Tax credit per digitalizzazione turistica” che prevede un credito di imposta per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi.

“Per sostenere la competitività del sistema turismo, favorendo la digitalizzazione del settore – recita il testo -, per i periodi di imposta 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019, agli esercizi ricettivi singoli o aggregati con servizi extra-ricettivi o ancillari, è riconosciuto un credito d’imposta del trenta per cento dei costi sostenuti per investimenti fino all’importo massimo complessivo di 12.500 euro”. L’incentivo è previsto nelle spese sostenute per l’acquisto di siti e portali web, inclusa l’ottimizzazione per i sistemi di comunicazione mobile, di programmi informatici integrabili all’interno di siti web e dei social media per automatizzare il processo di prenotazione e vendita diretta online di servizi e pernottamenti e per potenziarne la distribuzione sui canali digitali favorendo l’integrazione fra servizi ricettivi ed extra ricettivi, di servizi di comunicazione e marketing per generare visibilità e opportunità commerciali sul web e su social media e comunità virtuali, di applicazioni per la promozione delle strutture, dei servizi e del territorio e per la relativa commercializzazione, di spazi e pubblicità per la promozione e commercializzazione di servizi, pernottamenti e pacchetti turistici sui siti e piattaforme web specializzate, anche gestite da tour operator e agenzie di viaggio, per le spese per la progettazione, la realizzazione e la promozione digitale di proposte di offerta innovativa in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità e, infine, per impianti wi-fi.

Un’occasione dunque per puntare con decisione sul turismo 2.0 per rispondere davvero alle esigenze del vacanziere 2.0 e sfruttare al pieno le immense potenzialità di internet e dei social.

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