Approdato questa mattina a Siena il truck di “Una vita da social”, partito da piazza del Quirinale a Roma e diretto in altre cinquantatré città italiane.”Una vita da social” è la più grande e importante campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ed il Garante per l’infanzia e adolescenza, sulla sensibilizzazione e prevenzione dei rischi che si corrono navigando in rete.
Nella centrale piazza Matteotti per parlare di Social Network, cyberbullismo, adescamento online e sicurezza della privacy a bordo del truck è stata allestita un’aula didattica nella quale la Polizia di Stato e la Polizia Postale hanno incontrato studenti e genitori e nella quale sono state scambiate importanti informazioni sull’uso consapevole della rete. “Il web è una realtà straordinaria, il nome che ha dato la Polizia Postale a questa iniziativa ha già una forza sua, ha impatto positivo e si rivolge ai ragazzi ”nativi digitali” – ha dichiarato il Prefetto di Siena Renato Saccone – Unica e prima in Europa, la Polizia di Stato già dall’anno scorso ha voluto questo tour che passa in molte città italiane e quest’anno anche a Siena. Molto importante è il rapporto tra la divisa, lo Stato e i ragazzi”. ”Iniziativa di livello nazionale che vede coinvolta la Polizia di Stato, il Miur ed il garante per l’infanzia.- ha detto il vice sindaco di Siena Fulvio Mancuso – Questa iniziativa ha una bellissima pagina Facebook in cui si raccontano i numeri di questa iniziativa. E’ una cosa importantissima, i social sono una grande opportunità, noi possiamo occuparci di fare in modo che ciò che fa da sicurezza, attenzione e uso corretto sia a carico nostro, ovvero delle istituzioni”. ”Buon punto di partenza l’esperienza dell’anno precedente che è stata
bissata, ampliata e resa ancora più pregnante di contenuti e significati con il proposito di portare vicino ai ragazzi in crescita questa apertura sul mondo tecnologico e sulle caratteristiche delicate dei possibili pericoli che lo connotano. – ha commentato il Questore Maurizio Piccolotti – Ormai sono molti i ragazzi collegati e deve quindi esserci un’attenzione particolare ad evitare che in questo ambiente siano perpetrati dei reati e vengano commesse delle azioni pericolose”.