Prima o poi capita. Abituati ad ascoltare “musica liquida”, compressa in file mp-3 o mp-4, improvvisamente ci troviamo in una situazione che ci permette di ascoltare musica completamente diversa. E rimaniamo sorpresi. Forse perché la sorgente non è il solito pc-tablet-phone-ipod, ma un impianto high-fidelity. Che ha la caratteristica di non avere la compressione digitale alla sorgente del suono e non avere intere frequenze tagliate. Il nostro orecchio riscopre suoni che normalmente non gli arrivano.
Lo scorso fine settimana i due concerti di Ligabue allo stadio Meazza di Milano hanno avuto un enorme successo e molti degli spettatori intervistati a fine spettacolo hanno sottolineato, oltre alla bravura del “Liga” e dei suoi musicisti, la stessa cosa: un suono incredibile. Perché il concerto dal vivo è l’occasione per ascoltare la sorgente sonora originaria, con dettagli che poi nella riproduzione “liquida” inevitabilmente perdiamo quasi in toto. A meno che non si ricorra al “vecchio” hi-fi alimentato con vinili, nastri, cd.
Sui social, soprattutto twitter, si trovano sempre più numerosi gruppi “vintage” che si scambiano impressioni ed informazioni, oltre ad aggiornare directory che indicano dove trovare componenti e come assortirle per realizzare il proprio impianto hi-fi. Carbonari che sembravano destinati all’oblio e che invece stanno rifiorendo anche grazie ai social network.
Certo, la scelta di questo tipo di impianto richiede un buon investimento. Ma rispetto ad altri moderni supporti audio elettronici, poi non se ne può più fare a meno..e dura una vita…