Si complica la gestione delle citazioni delle notizie e delle parole altrui negli articoli online in Spagna. Il governo iberico infatti ha emanato una legge che, in attesa di sapere ora come verrà attuata nel dettaglio, stabilisce intanto l’introduzione di un canone denominato AEDE. La tassa, già definita in Spagna “tasa Google” (tassa Google) introduce il diritto degli editori di ottenere il pagamento di royalty da parte di quei siti che hanno al loro interno link ai propri contenuti, a patto però che rappresentino, cita la legge, “una descrizione significativa” del lavoro a cui il link stesso indirizza. Facile pensare appunto all’enorme coinvolgimento soprattutto di Google News ma anche di altri operatori online, anche se il governo spagnolo si è affrettato a precisare che il provvedimento non riguarderà link e commenti contenuti nei social network come Twitter e Facebook. Un intervento che ricalca altri dello stesso tipo già registrati in Paesi come la Francia e la Germania e indirizzati a dare respiro ai giornali in crisi con nuove forme di introiti. Restano comunque da chiarire alcuni punti importanti che riguardano l’applicazione di questa legge, che molto potrebbe pesare sulla gestione della proprietà intellettuale online in Spagna. Non è ben chiaro infatti chi sarà sottoposto a questa forma di pagamento, ferma restando l’esclusione delle piattaforme social già citate, e che invece potrebbe coinvolgere in generale i motori di ricerca. Ma è ancora tutta da chiarire l’entità della royalty, o la sua diversa misurabilità. O ancora cosa va inteso con “descrizione significativa” quando deve essere giudicato ammissibile o meno un determinato link. Una decisione insomma destinata a far discutere e a condizionare l’uso dei network in terra iberica nel prossimo futuro.