L’ESA ha ufficialmente approvato la missione EnVision che definisce Venere come la prossima fermata per l’Agenzia Spaziale Europea. Una missione che intende rispondere a quattro domande:
- Quali sono le condizioni per la formazione dei pianeti e la comparsa della vita?
- Come funziona il sistema solare?
- Quali sono le leggi fisiche fondamentali nell’Universo?
- Come si è originato l’Universo e di cosa è fatto?
La missione EnVision
La caratteristica di EnVision è l’approccio allo studio dell’intero pianeta come sistema. Studierà la superficie, l’interno e l’atmosfera di Venere con una precisione senza precedenti.
Il nostro Paese parteciperà alla missione con l’Agenzia Spaziale Italiana, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Università di Trento. In particolare, lo strumento SRS (Subsurface Radar Sounder) di UniTrento, servirà ad esplorare il sottosuolo venusiano. Analizzando la tettonica, i crateri e altri elementi di attività vulcanica, SRS avrà un ruolo importante legato alla comprensione dell’evoluzione del pianeta.
“L’Università di Trento guida scientificamente il progetto, mentre l’industria italiana realizzerà i sette GRS (sei di volo e uno spare) in tre anni, oltre ai precedenti modelli di sviluppo, un impegno davvero notevole. L’Italia partecipa anche allo sforzo comune del consorzio nel preparare le procedure di analisi dei dati, sfruttando le competenze dell’Università di Milano Bicocca e con il contributo dello Space Science Data Center di ASI” dichiara Barbara Negri, responsabile dell’Unità Volo Umano e Strumentazione Scientifica di ASI.
EnVision non sarà sola nel suo viaggio verso Venere. La Nasa ha selezionato anche due nuove missioni nell’ambito del suo Programma Discovery, e che verranno effettuate per il 2028-2030: DaVinci (Deep Atmosphere Venus Investigation of Noble gases, Chemistry, and Imaging) e Veritas (Venus Emissivity, Radio Science, InSar, Topography, and Spectroscopy). Insieme, EnVision, Davinci e Veritas forniranno lo studio più completo mai realizzato su Venere.